Per la redazione non è stato un semplice correttore di bozze, ma un nonno e un amico, sempre pronto però a riprendere il giornalista di turno che sbagliava anche solo un accento. Con la sua penna rossa in mano, ci ha spinto a migliorare la nostra grammatica e la capacità di farci comprendere da tutti. È rimasto al suo posto in redazione fino ai suoi 87 anni, prima di godersi il meritato riposo e dedicarsi al suo hobby preferito, l’Enigmistica, di cui era un cultore. Non c’era cruciverba a schema libero che non fosse in grado di risolvere e, anzi, raccontava con orgoglio di quando scrisse allo storico autore Alessandro Bartezzaghi segnalandogli un errore in una definizione. Doti umane, prima che professionali, che lo hanno reso benvoluto da tutti.
Marcello Carugno, che aveva perso a maggio l’amata moglie Maria Cecchini con cui era stato sposato per 62 anni, era stato ricoverato tre settimane fa all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina per essere risultato positivo al coronavirus. Ha provato in prima persona che cosa significhi questa malattia, costretto in un letto isolato da tutti, senza poter ricevere il conforto dei figli Lorella, Giampaolo e Stefano, direttore del giornale Il Caffè. Ricorda il figlio Stefano: “Quando mio padre andò in pensione, Sada il “padrone” della Simmenthal, (il signor Piero” per tutti gli apriliani) gli scrisse di suo pugno una lettera in cui disse pubblicamente che, visto come aveva svolto il suo lavoro con onestà e abnegazione verso la società, Marcello avrebbe potuto chiedergli qualsiasi cosa e sarebbe stato esaudito. Marcello ringraziò commosso e si ritirò in pensione senza chiedere nulla: a lui era bastata quella lettera. Questo era il suo carattere”. La redazione de Il Caffè
Il funerale si è svolto giovedì 26 novembre presso la Chiesa di San Michele Arcangelo e Santa Maria Goretti di Aprilia. La salma tumulata al cimitero cittadino, insieme alla moglie Maria.