“Per l’aeroporto di Ciampino qualcosa si muove, cosa dice il sindaco di Ciampino? Si schierasse in favore dei propri cittadini, danneggiati da un aeroporto che da molti anni opera fuori dai limiti di legge”, affermano gli attivisti che da anni si battono per la trasparenza e la tutela della salute di chi vive presso lo scalo ciampinese. Uno scalo che, rammentano i cittadini, “oltre all’inquinamento acustico, atmosferico ed elettromagnetico, con oltre 5 milioni di passeggeri annui e oltre 140 voli al giorno, non ha neanche un suo depuratore”.
BATTAGLIA AL TAR E IN COMMISSIONE
Il Criaac torna a chiedere lumi dopo la bocciatura della rotta sperimentale, promossa da Enac, AdR e Enav e in uso dal gennaio 2019. Bocciatura definitiva espressa dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale, Arpa Lazio, lo scorso 28 ottobre, durante la seduta del 28 ottobre della Commissione aeroportuale “rumore” dell’aeroporto di Ciampino. In buona sostanza, questa rotta di decollo provoca più inquinamento. Dal canto suo Ryanair e gli operatori è convinta che sia una buona scelta. Le compagnie aeree proprio in virtù di essa ora chiedono al Tribunale amministrativo regionale del Lazio di non ridurre di almeno il 35% i voli di linea presso Ciampino e di riportare nei limiti legali il “GB Pastine”. Vogliono il blocco per due anni del decreto n. 345 del 18/12/2018 con cui il Ministro dell’ambiente prevede tali misure. Ora si attendono due nuovi appuntamenti: la prossima udienza del Tar, il 18 novembre, e la nuova seduta della Commissione aeroportuale, a dicembre, chiamata ora a decidere la rotta di decollo più idonea per il futuro.
IL SINDACO DI MARINO SI ESPRIME. E QUELLO DI CIAMPINO?
E veniamo alla richiesta di una qualche dichiarazione rivolta dai cittadini alla Sindaca Ballico.
Di seguito le affermazioni del Criaac. “Grande soddisfazione per i risultati ottenuti ha espresso anche il Comune di Marino, tramite il suo sindaco, Carlo Colizza, unita alla speranza di ottenere una rapida diminuzione del numero di decolli sulla popolosa fazione di Santa Maria delle Mole, particolarmente colpita dalla rotta sperimentale. Silenzio totale è venuto invece dal Comune di Ciampino, ancora più danneggiato dal rumore aeroportuale e dove si verificano i più massicci superamenti dei limiti di legge. Ricordiamo che la città si trova da sempre a ridosso dell’aeroporto e con le abitazioni a soli 150 m dalla pista di decollo. Sono note le numerose prese di posizione del Sindaco di Ciampino, Daniela Ballico, che vede l’aeroporto come una grande “opportunità” per la città. Nonostante questo – sottolinea il Comitato -, di fronte alla possibilità, offerta dall’applicazione del Decreto Costa, di un considerevole miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini, questo silenzio appare ancor più incomprensibile”.
GLI ESEMPI (BUONI) EUROPEI
“In Europa intanto, l’8 novembre, è stato chiuso definitivamente, per la sua insostenibilità ambientale, l’aeroporto di Berlino Tegel. Un aeroporto a cui i berlinesi erano molto affezionati. Eppure, l’hanno chiuso. Al suo posto verrà costruito un nuovo quartiere e la storica aerostazione ospiterà una facoltà dell’Università di scienze applicate di Beuth. E non è il primo aeroporto ad essere chiuso a Berlino, infatti già nel 2008 era stato chiuso, quasi nel centro della città, l’aeroporto di Tempelhof (dove nel 1926 è nata Lufthansa, la compagnia di bandiera tedesca) nel 2010 trasformato nel più grande parco di Berlino. Per sostituire questi due aeroporti e garantire ai Berlinesi un servizio migliore e meno inquinante, è stato inaugurato il 31 ottobre 2020 l’aeroporto di Berlino Brandeburgo, che incorpora anche Schönefeld il terzo aeroporto della città”.
“CAMBIARE SI PUÒ. IL SINDACO SI SCHIERASSE A FAVORE DEI CITTADINI”
“Tutto questo – prosegue il Criaac – dimostra che i cambiamenti, anche radicali, per garantire ai cittadini migliori servizi e vivibilità, si possono fare. L’Italia invece continua a pagare, ogni anno, multe per oltre mezzo miliardo di euro a causa delle continue infrazioni alle norme comunitarie. Vorremmo che il Sindaco di Ciampino valutasse queste iniziative esemplari in campo europeo e si schierasse in favore dei propri cittadini, danneggiati da un aeroporto che da molti anni opera fuori dai limiti di legge. La migliore opportunità che ha l’aeroporto di Ciampino, per continuare ad operare e per tutelare i posti di lavoro, è quella di mantenersi strettamente entro i limiti previsti dalla legge per il rumore, per l’inquinamento dell’aria, l’inquinamento elettromagnetico e quello delle acque. Ricordiamo, in proposito, che l’aeroporto civile di Ciampino, con oltre 5 milioni di passeggeri annui e oltre 140 voli al giorno, non ha neanche un suo depuratore”.
IL MISTERO DEGLI SCARICHI E IL RISCHIO DI INFRAZIONI UE
Sempre sull’aeroporto Pastine, ci vanno giù duro i cittadini: “È costretto ad utilizzare il depuratore del settore militare, e proprio perché militare, delle caratteristiche dei reflui che vengono scaricati nel Fosso Statuario ad oggi non sono noti i dati, neanche nella documentazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale in corso per l’aeroporto. Dopo questa pandemia e con la minaccia incombente dei cambiamenti climatici, molte cose cambieranno. L’Italia è sempre più legata all’Unione Europea. Il grande piano di rinascita lanciato dalla UE ha, tra le sue colonne portanti, il “Green New Deal”: un piano d’azione da 1.000 miliardi di euro per ‘promuovere l’uso efficiente delle risorse, passando a un’economia pulita e circolare, ripristinare la biodiversità e ridurre l’inquinamento’. L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di procedure di infrazione in campo ambientale. Attraverso l’indagine comunitaria “EU Pilot 6876/14/ENVI”, nata dalla richiesta di procedura di infrazione del nostro Comitato CRIAAC, gli uffici della Commissione Europea sono intervenuti sia nella Valutazione Ambientale dell’aeroporto di Ciampino che nella Procedura di Valutazione Strategica del Piano Nazionale degli Aeroporti (cioè di tutti gli aeroporti italiani), dando precise indicazioni. L’aeroporto di Ciampino, così com’è, non sembra compatibile con quello che ci si aspetta per il prossimo futuro: è ora di cambiare”.