Albano, nella storica Piazza Pia ieri sera dalle 18.30 alle 20 il grido di molti settori commerciali danneggiati ulteriormente dall’ultimo decreto del Governo Conte. Circa 250 ristoratori, gestori delle tipiche fraschette e altri commercianti si sono dati appuntamento ieri pomeriggio dopo le 18, in Piazza Pia per protestare contro le misure del nuovo Dpcm. I lavoratori sono arrivati anche Ariccia, Castel Gandolfo e Genzano. Presenti anche numerosi amministratori comunali di maggioranza e opposizione dei vari comuni con rappresentanza di sindaci, consiglieri comunale e delegati. “Noi commercianti siamo scesi in strada e in piazza per difendere il diritto al lavoro. Ha detto la giovane barman di Cecchina Mascia Iazzetta, che gestisce un bar sulla Nettunense, e da lavoro ad altri giovani. Già stremati da tre mesi di lockdown, stiamo sostenendo con estrema fatica gli ulteriori sforzi economici e le chiusure anticipate, per poter mettere a norma la nostra attività, adeguandosi alle norme di sicurezza di volta in volta introdotte e per pagare affitti e tasse esose stiamo facendo i salti mortali, ma ormai siamo allo stremo delle forze. Nelle nostre attività commerciali il lavoro in questi giorni è diminuito dell’ottanta per cento ulteriormente, di questo passo chiuderemo presto. Andremo anche a Roma davanti a Montecitorio a consegnare le nostre chiavi a breve “. Di questo avviso anche gli altri commercianti presenti, di vari settori, bar, tavole calde, fraschette, trattorie, ristoranti, pizzerie, presenti anche alcuni operatori sportivi di palestre e scuole varie. Ad Albano molti i cartelli affissi sulle serrande, alcuni hanno preferito chiudere del tutto e riaprire (“forse” scrivono ) più in là . Intanto sul corso principale è stato aperto anche un bar automatico senza personale, che ha attirato l’attenzione di molti. Così come ha attirato l’attenzione di molti, vedere lavorare sul ciglio delle loro attività storiche, numerosi storici esercenti albanensi, che dopo le 18 si sono attrezzati per la vendita per l’asporto: ” Una situazione allarmante e poco edificante per tutti, non si può andare avanti così” ha commentato ieri sera con le lacrime agli occhi una nota commerciante del Corso principale di Albano, che da oltre 50 anni lavora nel bar di famiglia con il marito i figli e i nipoti. Nonostante gli sforzi, gli effetti del nuovo Decreto rischiano di essere devastanti. Sottolineato dai manifestanti in molti striscioni e cartelli portati alla manifestazione insieme a padelle, mestoli, tavoli e sedie. “Non vogliamo aiuti ma poter assicurare un presente ed un futuro alle nostre famiglie lavorando serenamente”, hanno detto in tanti. L.S.
30/10/2020