“Abbiamo riservato i tavoli per voi – scrive il ristoratore. I nostri dipendenti sono i vostri cittadini e non possiamo pagare noi per voi… mantenere in piedi un’azienda e accollarci noi tutte le spese di corrente, gas, dipendenti e altre spese in 3 ore di lavoro dalle 12 alle 15 perché un ristorante lavora da quell’ora e no alle 8 di mattina o alle 18…”. Claudio si unisce all’appello di tanti altri ristoratori: “Pagateci le spese, toglieteci l’iva, l’accisa sulle bollette, dateci il 50 % degli stipendi dei nostri dipendenti che sono la vostra risorsa italiana. Non basta il contentino della cassa integrazione che non arriva mai e noi poi ci dobbiamo fare carico di pagare gli stessi stipendi, ridateci l’iva in accredito che abbiamo accumulato negli anni precedenti, dateci dei fondi a fondo perduto e allora sì che possiamo metterci a parlare”, conclude nel suo accorato post su Facebook.