Con il patteggiamento della pena da parte dell’autore dell’investimento e il proscioglimento di due manager e di un dirigente del Cotral, si è concluso il processo per la morte di due giovani studenti che cinque anni fa ad Aprilia sono stati travolti e uccisi mentre stavano aspettando l’autobus con cui recarsi a scuola. Era il 9 aprile 2015 quando, alla fermata del Cotral sulla Nettunense, una Fiat Uno turbo sbandò, colpì una Fiat Panda in sosta, e l’utilitaria piombò sui ragazzi in attesa del bus con cui raggiungere il locale istituto “Rosselli”. L’auto travolse e uccise Sandeep Kaur, di 19 anni, e Amandeep Singh, di 21, fratello e sorella, ferendo gravemente un terzo fratello, l’allora 17enne Gagandeep Sidhu. I compagni di scuola delle vittime chiesero subito verità e giustizia, puntando il dito su quella pericolosa fermata del Cotral. Al termine delle indagini, il pm Valerio De Luca ha quindi chiesto il rinvio a giudizio sia del 44enne Avarello, che viaggiava a una velocità superiore al limite su quella strada, che degli ex amministratori delegati del Cotral, l’azienda pubblica di trasporto, Vincenzo Surace e Walter Volpe, e del capo dell’unità amministrativa-tecnica Coordinamento delle fermate e sicurezza rete dell’azienda, Emilio Giana. Per il magistrato gli ultimi tre erano responsabili del dramma non avendo verificato le condizioni della strada e della segnaletica e non avendo ricollocato al posto giusto la fermata dopo alcuni lavori che erano stati compiuti sulla Nettunense. L’automobilista ha però chiesto e ottenuto dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, il patteggiamento a due anni di reclusione, con sospensione condizionale della pena, mentre i due manager e il dirigente Cotral sono stati prosciolti perché considerati privi di responsabilità sulla tragedia.
27/10/2020