IL MONDO SI FERMA PER IL COVID, L’INAPP ACCELERA
Il mondo si ferma per la pandemia virale da Covid 19, l’unico Ente che accelera è l’Inapp. Questo bando di vendita definitiva segue un primo e precedente bando preliminare ‘lampo’ dello scorso 25 maggio, tecnicamente una ‘manifestazione di interesse non vincolante’, avviato e concluso in soli 30 giorni, con il quale erano stati già vagliati i possibili acquirenti. Il Comune di Albano non vi ha preso parte quindi, a meno di colpi di scena, l’immobile è destinato a restare nelle mani di privati.
QUALE IL DESTINO DELL’EX ISFOL?
Il CAFFÈ LO CHIEDE ALL’INAPP E ALLA MINISTRA CATALFO
Il nodo centrale della vicenda è uno: la struttura (che sorge su area pubblica vincolata) resterà una scuola o verrà trasformata in qualcos’altro? In passato, l’Isfol costituiva un centro di avviamento al lavoro, ma non si può escludere che in futuro qualcuno abbia interesse a trasformarlo in ben altro: villette, RSA per anziani, clinica sanitaria privata, albergo, etc. La domanda è più che legittima visto che lo stesso avvocato Mario Emanuele, responsabile per conto di Inapp della vendita della struttura – da noi interpellato a settembre – ha dichiarato che “di quello che sarà e verrà non abbiamo idea”. Sempre a metà settembre, l’avvocato Mario Emanuele si è rifiutato di fornirci i nomi delle società private che hanno manifestato un interesse preliminare all’acquisto e che ora presumibilmente parteciperanno alla svendita definitiva. Quest’oggi, 22 ottobre, abbiamo chiesto di nuovo all’avvocato Mario Emanuele i nomi delle società che hanno partecipato al bando preliminare di vendita. Una richiesta che abbiamo rivolto anche alla ministra Nunzia Catalfo che più volte, anche nel recente passato, ha richiamato i principi di “trasparenza” nella gestione delle cosa pubblica. Restiamo in attesa di una loro risposta.
CITTADINI PRONTI A SCENDERE IN CAMPO
Questa svendita lampo, che ha luogo senza che vi sia stato nemmeno un accenno di dibattito pubblico, non piace per niente però a molti cittadini di Albano, riuniti attorno all’architetto Giorgio Romani, la cui tesi di laurea riguardava proprio l’ex Isfol. In questi giorni i cittadini stanno organizzando un incontro pubblico in cui si parlerà non solo di questi due strani e veloci bandi di vendita, ma anche e soprattutto della seconda vita pubblica che potrebbe essere donata all’ex Isfol: è attesa la presenza di amministratori e politici, anche regionali, tecnici, del CNA-Castelli, giornalisti e infine di associazioni e comitati territoriali e nazionali, etc. Non è un mistero che il comune di Albano sia carente in quanto a luoghi di aggregazione socio-culturale, specie per i giovani studenti, e che in passato luoghi e immobili simbolo dell’identità storico-archeologica albanense siano stati abbandonati. Qualcuno, presto o tardi, dovrà porre rimedio a tale situazione.