Il prezzo della droga era ormai bassissimo, talmente alto era il volume di affari: il gruppo smerciava quotidianamente circa 150 dosi, con guadagni fino 6mila euro al giorno. Una singola dose poteva costare anche 20 euro.
Secondo le indagini i due arrestati di Ardea facevano parte della rete di spacciatori del “Cartello di Via Bellini”, come è stata denominata l’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che lunedì 12 ottobre ha disposto l’arresto di dieci persone (nove in carcere e una ai domiciliari) tra cui loro. Il reato contestato è pesante: associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Le indagini erano partite dall’arresto, nel 2017, di un agente della polizia penitenziaria che, secondo gli inquirenti, era diventato un corriere della droga per il carcere di Frosinone: era stato fermato con cocaina, hashish e marijuana mentre andava al lavoro; la droga gli era stata consegnata dalla moglie di uno dei suoi corruttori che – da semplice vedetta – era poi diventata il braccio destro del capo dell’associazione, un uomo albanese.