“È di questi giorni la notizia che ACEA sta effettuando dei lavori di risistemazione delle condotte di trasporto dell’acqua dal Pozzo Sforza Cesarini che preleva direttamente dal Lago Albano e serve il Comune di Castel Gandolfo e le utenze del lungolago, Ariccia e Albano. Le condotte hanno una capacità totale di prelievo di 30 litri/secondo che in 24 ore possono emungere dal bacino ben 2.592.000 litri di acqua.
L’emorragia del Lago Albano non si arresta e il calo del livello delle acque ha raggiunto ormai abbondantemente i 7 metri! Se a ciò aggiungiamo il prosciugamento progressivo per via dei pozzi delle sorgenti sotterranee e del calo dei livelli della falda, i prelevamenti dei Canadair, il calo delle piogge e l’aumento probabile del fenomeno di evotraspirazione, è allora lecito prefigurare per il nostro Lago uno scenario apocalittico e nefasto. Inoltre, il calo del livello delle acque sta innescando un fenomeno molto pericoloso di rilassamento dei costoni dovuto alla mancanza di pressione che l’acqua esercitava e stiamo assistendo a numerosi eventi franosi.
Cosa si è fatto in questi 20 anni? Eppure le azioni da compiere per arrestare il disastro e scongiurare la fine del Lago sono ormai note da decenni!
E’ quindi nostro dovere di cittadini fare pressione affinché il nostro territorio non venga distrutto e chiedere con forza a tutte le rappresentanze dei vari livelli istituzionali l’adozione urgente delle seguenti misure:
1. Stop a nuove cementificazioni
2. Opere di canalizzazione delle acque meteoriche per favorire e potenziare la ruscellazione verso il bacino.
3. Campagna di comunicazione per la riduzione dei consumi di acqua.
4.Riduzione progressiva dei prelievi diretti
5. Incentivi per la riqualificazione delle colture vitivinicole a scapito di coltivazioni che richiedono una irrigazione più consistente.
6. Lotta ai pozzi abusivi
7. Valutazione di progetti per la depurazione delle acque chiare e la reimmissione nel bacino. Come per il nostro pianeta non c’è molto tempo. Occorre la volontà!”