Le condizioni meteorologiche che da qualche anno si manifestano su Castel Gandolfo, continuano a provocare profonde ferite al territorio, e se poi a questi fenomeni temporaleschi si aggiunge l’allarmante abbassamento del livello idrico del lago, ecco che lo scenario che si potrebbe presto materializzare non è di quelli più rosei. Ne sono convinti di questo numerosi cittadini e amanti del lungolago che hanno segnalato al Caffè alcune situazioni di pericolo. “ Parliamo di problemi che vanno avanti senza nessun intervento da decine di anni e di circa 40 milioni di litri d’acqua evaporati e di un abbassamento delle acque lacustri addirittura di 23 cm l’anno, dice Fabio Angeletti, responsabile di Fdi di Castel Gandolfo, che segue costantemente la problematica lago. Una situazione ambientale del tutto insostenibile, e le probabili cause, possiamo sicuramente trovarle in queste spiegazioni : Al primo posto vi è il mancato controllo sui pozzi abusivi e sulle captazioni dirette degli allacci personalizzati . A tutto ciò aggiungiamo la struttura geologica delle pareti vulcaniche e il deterioramento che questa ha subito nel tempo, ed ecco che il manifestarsi di fenomeni franosi diventa sempre più frequente e di per sé pericoloso. L’ultimo evento franoso si è registrato lo scorso novembre, quando il distacco di un masso roccioso dalla parete Ovest del nostro bacino lacustre, ha rischiato di abbattersi sul chiosco Giornali/Bar sito in Piazza Giovanni Paolo II° e sui passanti. Per fortuna la folta e forte vegetazione ne ha interrotto la corsa evitando così che il pesante masso macigno travolgesse l’attività commerciale sottostante e le persone in transito. L’estate è appena stata archiviata, continua Angeletti, ed ecco che i primi rovesci temporaleschi hanno riaperto la profonda ferita provocata tre anni fa, quando una bomba d’acqua ha provocato un’importante frana che ha costretto quattro famiglie ad abbandonare le proprie abitazioni. Parliamo della frana su Via dei Pescatori, all’altezza dell’Emissario Romano. L’ingresso dell’opera romana risalente al IV secolo a.C. è oramai sommersa dal fango e dai detriti a tal punto da scomparire dagli occhi di turisti e di sportivi che abitualmente frequentano la via che costeggia il lago di Castel Gandolfo. Nelle foto allegate sono documentati i momenti appena successivi al verificarsi della frana e la quantità di materiale franoso spostato durante la notte dai nostri “sempre presenti” volontari di protezione civile al quale va il nostro ringraziamento”. Dal 2017 ad oggi, secondo le carte in mano all’esponente di Fdi, non è stato fatto praticamente nulla per porre rimedio a questo disastro. La messa in sicurezza della frana è presente sul programma delle opere pubbliche del 2018-2020, 2019-2021 e 2020-2021 e in tutti i casi è posta con priorità elevata. “Il Piano Triennale delle Opere Pubbliche (in seguito PTOP) è il documento mediante il quale l’Amministrazione Comunale individua “i bisogni della comunità” e sulla base degli stessi predispone la calendarizzazione delle opere pubbliche che andranno poi a realizzarsi durante il triennio successivo, conclude Angeletti. È un documento che si redige su base triennale, deve essere approvato dalla Giunta Comunale e poi ratificato dal Consiglio Comunale. È parte integrante del bilancio di previsione. Il PTOP si compone di un certo numero di allegati tra i quali vi è quello che individua la copertura finanziaria necessaria per realizzare le opere in esso contenute. Quindi prima di inserire la realizzazione di un’opera all’interno della programmazione triennale, ne viene verificata la fattibilità economica. Ciò rende ancora di più incomprensibile i motivi per i quali sono passati la bellezza di tre anni e, nonostante sia stata accertata la disponibilità economica, ancora non è stato fatto nulla. Capisco la burocrazia, ma credo che si stia rasentando il ridicolo mettendo a repentaglio la vita delle persone visto la grande pericolosità della situazione. Per quanto riguarda il completamento della messa in sicurezza del versante del lago, nell’ultima programmazione è previsto il completamento del primo stralcio e la messa in sicurezza di Via dell’Acqua Acetosa, e mi auguro che presto si sblocchino anche gli altri lavori di messa in sicurezza”.
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