È stata pubblicata la relazione conclusiva relativa al campionamento di acque superficiali fatto dai tecnici Arpa a seguito dell’incendio di rifiuti alla Loas di Aprilia, avvenuto il 9 agosto scorso.
Il campione era stato prelevato il 14 agosto presso il fosso Leschione, all’altezza del ponte di via Bacchiglione, a valle della confluenza con il fosso Vallicellette (“che al momento del sopralluogo risultava privo di acqua corrente”, si legge nella relazione) e sempre a valle dello scarico delle acque di prima pioggia dell’impianto comunale di raccolta, all’interno dell’area artigianale.
“Il campione di acqua, sottoposto ad analisi chimiche per la ricerca di IPA, Diossine, Furani e PCB – è scritto nel rapporto dell’Arpa – si presentava di colore scuro e caratterizzato da considerevole materiale in sospensione. Diossine e furani (PCDD/PCDF), policlorobifenili (PCB) e idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono inquinanti organici in grado di persistere nell’ambiente. Tali sostanze, infatti, sono composti organici per lo più di origine antropica, caratterizzati da elevata lipo-affinità, semivolatilità e resistenza al degrado. Una volta immesse nei corpi idrici tali sostanze possono volatilizzare e quindi rientrare in atmosfera, o assorbirsi ai sedimenti. Queste caratteristiche li rendono estremamente persistenti nell’ambiente e in grado di essere trasportati per lunghe distanze.
I risultati delle analisi chimiche evidenziano la presenza di Benzo(k)fluorantene, Benzo(a)antracene, Pirene, Crisene, PCB totali, sommatoria di PCDD e PCDF. Per quanto riguarda gli IPA, le concentrazioni riscontrate risultano inferiori al valore soglia per le acque superficiali interne (0.27 µg/L). Riguardo alle Diossine, Furani e PCB non esiste standard di qualità per le acque superficiali”.