I carabinieri hanno arrestato Giuseppe Gentile, 46enne, commerciante e presidente della Pro Loco di Sermoneta; Emanuel Poli, 44enne, commerciante di Sermoneta; Giovanni Bernardi, 41enne, pregiudicato di Latina; agli arresti domiciliari Angela Toti, 49enne, compagna di Poli.
L’operazione è il risultato di sei mesi di indagini della stazione di Sermoneta e del Reparto Territoriale di Aprilia, svolte mediante attività tecniche d’intercettazione ed analisi degli impianti di videosorveglianza, “che hanno inequivocabilmente documentato – si legge nella nota stampa dei Carabinieri – come Gentile abbia commissionato agli altri correi l’incendio delle autovetture in uso a Maria Marcelli e a Giuseppina Giovannoli per indurle a dimettersi dalla loro carica pubblica, ritenendo che le politiche da quelle perseguite ledessero i suoi interessi economici”.
Gentile si diceva insoddisfatto dell’indipendenza dell’amministrazione comunale: i carabinieri parlano di “lesa maestà”, in quanto il sindaco non avrebbe fatto gestire alla pro Loco alcuni aspetti economici della secolare Fiera di San Michele e, soprattutto, l’amministrazione avrebbe fatto rimuovere una impalcatura nel centro storico in uso a gentile per la ristrutturazione di un immobile di sua proprietà, dopo che i lavori erano fermi da tempo e i ponteggi occupavano suolo pubblico.
I carabinieri sono intervenuti con gli arresti prima che la gang mettesse in atto un nuovo e ben più grave attentato ai danni della Giovannoli: l’incendio della sua abitazione. Come detto, l’obiettivo di Gentile era quello di far cadere la giunta e successivamente candidarsi lui stesso.
LA NOTA DEL SINDACO
“Questa mattina, appresa la notizia, ho telefonato al comandante del Reparto territoriale di Aprilia col. Riccardo Barbera e della stazione di Sermoneta mar. Antonio Vicidomini per complimentarmi, a nome mio personale e dell’intera amministrazione comunale, per la brillante conclusione delle indagini sugli attentati incendiari che hanno riguardato la mia auto e quelle del vicesindaco Maria Marcelli.
A giudicare ci penserà la magistratura: piena fiducia nel loro operato. Io non posso che esprimere la mia soddisfazione per l’attività investigativa svolta egregiamente dalla Procura di Latina e dai carabinieri e conclusa in pochi mesi. Io, l’amministrazione e l’intera comunità meritavamo risposte su episodi vili e preoccupanti per una città come la nostra, che si è sempre distinta per accoglienza, solidarietà e rispetto del prossimo.
Aver fatto chiarezza su questa vicenda è stato importante, perché a essere minacciata non ero solo io o la vice sindaco, ma tutta la comunità.
Quanto accaduto ha scosso me, Maria Marcelli e le nostre famiglie, ma non abbiamo mai abbassato la testa: la legalità e il rispetto delle regole sono stati e restano il cardine della nostra attività amministrativa e sono orgogliosa del fatto che questo sia emerso anche dalle indagini.
Andiamo avanti a testa alta con ancora più convinzione ed entusiasmo, insieme a tutti i miei consiglieri, nell’interesse esclusivo del bene comune, non di pochi ma di tutti”.