Fortunatamente è filato tutto liscio a Latina, durante le elezioni referendarie per emergenza Covid. La preoccupazione del contagio, però, si è fatta sentire tanto che 31 presidenti di seggio nominati dalla Corte d’ Appello di Roma, pari al 25% del totale, hanno rinunciato e sono stati sostituiti. Rilevante anche il numero degli scrutatori assenti: 170, il 36% dei sorteggiati. Da sottolineare che molti di loro non hanno comunicato al Comune la rinuncia dell’incarico, come prevede la legge, e non si sono presentati direttamente ai seggi. Questo ha costretto i presidenti di seggio a nominare numerosi sostituti tra coloro che in quel momento si trovavano nei paraggi. Le regole prevedono che gli scrutatori nominati in sostituzione degli assenti debbano avere compiuto 18 anni, saper leggere e scrivere ed essere residenti a Latina.
Al Comune di Latina è stata inoltre affidata la gestione della raccolta del voto referendario, in tutta la Provincia di Latina, per coloro che non si potevano recare ai seggi causa Covid. La circolare ministeriale fissava al 16 settembre la scadenza per la raccolta delle richieste di votazione da parte delle persone in isolamento. A quella data sono state ricevute soltanto 4 richieste, provenienti tutte dal Comune di Minturno, ma poi il Comune ha raccolto ulteriori 26 richieste da parte di persone poste in contumacia dopo il 16 settembre: 4 a Formia, 9 a Santi Cosma e Damiano, 1 a Sperlonga, 4 a Cisterna, 3 a Sabaudia, 3 a Roccagorga e 2 a Latina.
22/09/2020