Pochi giorni fa il Caffè si è occupato dell’ex Isfol di Albano, il grosso complesso immobiliare situato all’interno di villa Doria (alla fine della pineta), in via dei Pini n.16, messo in vendita il 25 maggio scorso con un bando pubblico ‘lampo’, avviato e concluso in soli 30 giorni.
Abbiamo chiesto un parere ai quattro candidati-sindaci sui vari punti oscuri di questa vendita-lampo. Ci hanno riposto tutti e quattro e li ringraziamo per questo. Ecco le loro risposte, in versione integrale, quindi senza tagli, che pubblichiamo nell’ordine in cui ci sono pervenute, quindi dal più veloce, Bruno Valentini (PC), a seguire con gli altri.
Candidato sindaco Bruno Valentini (PC):
“In piena emergenza covid, il 25 maggio 2020 l’INAPP ha deliberato di vendere in tutta fretta l’ex ISFOL di Albano con un importo a base di gara di euro 1.204.000 (quando i documenti del 2017 dell’INAPP stimavano un valore di mercato dell’immobile e del terreno di 2.640.000 euro) e di approvare l’avviso pubblico per la manifestazione di interesse per un periodo limitatissimo di soli 30 giorni (compresi i festivi). Sempre il 25 maggio 2020 è stato pubblicato tale avviso pubblico sul sito dell’INAPP con scadenza al 24 giugno 2020 alle ore 12. Nonostante la scarsa pubblicità dell’operazione, dalle nostre informazioni due società di costruzione hanno manifestato interesse per l’acquisto. Non si potrebbe per caso configurare il rischio di un nuovo SACCHEGGIO del nostro territorio su un’area peraltro tutelata per legge per l’interesse paesaggistico (articolo 142)? Non dimentichiamo che lo stabile appartiene ad un Ente pubblico, che tutta l’operazione avviene in tutta fretta in un periodo di emergenza sanitaria, senza trasparenza alcuna sulle modalità di vendita di un bene pubblico e senza pubblicità dell’operazione. La svendita degli spazi di Enti pubblici è ormai divenuta una consuetudine in Italia, solo in parte giustificata dall’alleggerimento dei costi di mantenimento, spesso dietro ci sono invece interessi privati e scarso senso civico, se non vera e propria malafede. Sull’ex ISFOL devono essere mantenuti tutti i vincoli di destinazione edilizia, al fine di evitare operazioni di speculazione edilizia, e l’ex ISFOL deve essere espropriato dal Comune di Albano per ristrutturarlo e metterlo a disposizione della cultura, dei giovani, delle associazioni e della città”.
Candidato sindaco Matteo Orciuoli (Centro-destra):
“La vicenda dell’ISfol è ritornata prepotentemente all’attenzione del dibattito cittadino da quando si sono avute notizie di una procedura di alienazione del bene da parte della stessa ex Isfol. Dalle stesse notizie si apprende che le procedure siano in fase di avanzata ricerca di offerte e che più di qualche offerta sia stata presentata. Ricordo che nel corso del tempo l’amministrazione di centro destra ha provato più volte ad acquisire la proprietà Ex isfol per metterla al servizio e a disposizione della comunità di Albano. Non abbiamo trovato mai fino ad oggi la giusta collaborazione per definire l’acquisto da parte del Comune e pertanto le domande andrebbero rivolte alla proprietà e ai suoi intendimenti futuri sulla destinazione dell’immobile stesso, che dovranno comunque rispettare le normative urbanistiche locali regionali e nazionali. Quello che dovrà essere garantito dalla responsabilità dal sindaco di Albano è chiaramente che venga messa in sicurezza e che sia posto fine allo stato di degrado in cui versa attualmente tutta l’area. Si dovrà chiaramente vigilare che non vengano fatte speculazioni edilizie improprie e che gli interventi siano sostenibili non solo dal punto di vista economico ma anche sociale ed ambientale. Quella è una zona di pregio che è stata già gravemente offesa dalla discarica autorizzata da Marini e Borelli nel quartiere Miramare e che dista poche decine di metri in linea d’aria dal sito ex Isfol”.
Candidato sindaco Luca Nardi (M5S):
“Sappiamo che è in corso una manifestazione di interesse all’acquisto della struttura e ci sorprende il velo di silenzio da parte della Amministrazione attuale e dell’opposizione, che è calato sui destini di una struttura che potrebbe rappresentare per la città di Albano una vera occasione per avviare un piano di rilancio. Chiediamo quindi che si faccia qualcosa affinché gli sviluppi della manifestazione di interesse siano il più possibile trasparenti, a tutela di un evidente interesse pubblico, vista l’area in cui tale struttura si colloca. Il nostro auspicio è che l’immobile venga acquistato dalla città e/o eventualmente da una fondazione (come nel caso del Centro Federale sei Pratoni del Vivaro) per strutturarare un centro di eccellenza per la formazione delle professioni turistiche o eventualmente per la costruzione di un polo scolastico pubblico. Benché l’area sia sottoposta a rigido vincolo anche in virtù del PTPR precisiamo che saremo contro qualsiasi tentativo di speculazione. L’investimento privato non ci vede contrari in mancanza di alternative, ma sia ben chiaro che l’ex ISFOL non dovrà che essere un centro di formazione e tutto il resto ci vedrà convinti oppositori e pronti a dare battaglia”.
Candidato sindaco Massimiliano Borelli (Centro-sinistra):
“La vicenda ex Isfol è complessa ed è un esempio di come a volte la burocrazia freni le soluzioni. Sono anni che la struttura versa in condizioni di abbandono, non più accettabili. La notizia che l’Ente proprietario abbia pubblicato un avviso di interesse per la vendita dell’immobile proprio in questo complicato periodo ci ha lasciati perplessi. Negli anni trascorsi, purtroppo il nostro Comune non ha avuto la disponibilità economica per l’eventuale acquisto e la successiva riqualificazione di una struttura così grande. Quindi, qualora l’Ente proprietario avviasse l’iter di vendita, vigileremo e faremo in modo che la soluzione finale sia in linea con le normative nazionali, regionali e la programmazione urbanistica della nostra città. L’impegno che mi sento di prendere, da Sindaco eletto, è quello di lavorare per far sì che si mantenga la vocazione formativa su quest’area, magari con il coinvolgimento di un dipartimento universitario e sia inserita in maniera virtuosa nel contesto ambientale nel quale si trova”.
BOX DI APPROFONDIMENTO:
Tecnicamente la vendita dell’ex Isfol di Albano-Villa Doria, avvita in piena emergenza Covid, costituisce una ‘manifestazione di interesse (una sorta di bando pubblico preliminare per tastare il terreno su possibili acquirenti, ndr)’. Al momento, l’immobile è ancora di proprietà dell’INAPP, l’Istituto Nazionale per le Analisi delle Politiche Pubbliche, un Ente pubblico di ricerca, una sorta di costola del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ora nelle mani della grillina Nunzia Catalfo. In passato, l’immobile era utilizzato come centro di avviamento al lavoro. La struttura edile è composta da un fabbricato costruito nel 1971, in stato di abbandono dai primi anni ‘90. Al momento è accatastato come F/2, ossia come costruzione caratterizzata da un notevole livello di degrado; in passato come B/5, ossia scuola con annesso laboratorio scientifico e abitazione del custode. L’edificio è ampio quasi 2mila e 900 metri quadri, per un totale di circa 10mila metri cubi, l’equivalente di 50 appartamenti di medie dimensioni. L’immobile sarà venduto, presumibilmente con una procedura negoziata, con base d’asta pari a un milione e 204mila euro. L’area su cui sorge l’ex Isfol è vincolata, forse sarebbe meglio dire ‘blindata’, così prevede il PTPR, il Piano Territoriale Paesistico Regionale, il documento urbanistico sovra comunale che prevale anche sui piani regolatori municipali, poiché immerso in un ‘Parco storico’. In sostanza, non è possibile modificare la struttura dell’immobile, ma solo ricostruirla, ne tantomeno cambiare la sua destinazione, ossia l’uso per cui l’immobile è stato costruito.