Da sempre interessato alle diverse musiche del mondo, negli anni Settanta Tony Esposito è stato al centro del “neapolitan power”, il movimento che ha imposto un nuovo suono nel panorama rock italiano. Il blues metropolitano nato dalla collaborazione tra Pino Daniele e il gruppo di musicisti che lo affiancava in quegli anni, da Tullio De Piscopo a James Senese, da Rino Zurzolo a Joe Amoruso, ha trovato in Esposito una necessaria ed estremamente inventiva sponda etnica. Un interesse che Esposito ha continuato a coltivare, come dimostra il suo “Viaggio tribale”. Dopo i successi che ne hanno contrassegnato la carriera solista, da “Kalimba de luna” a “As tu as”, Esposito si è dedicato con sempre più convinzione alle collaborazioni artistiche diventando un percussionista di livello internazionale. Il principe italiano delle percussioni, da sempre sensibile ai problemi dell’Africa, è stato partecipe nel 2010, per una campagna di solidarietà per il Darfur e come fatto dai batteristi Stewart Copeland dei Police, Nick Mason dei Pink Floyd e Phil Selway dei Radiohead, Tony Esposito ha deciso di diventare testimonial della campagna internazionale “Sudan365”.
I Karamu Afro Collective sono una band contraddistinta da un grande impegno sociale come testimonia il loro primo album con la sigla Karamu Afro Collective e l’uscita di un primo video in anteprima direttamente dai Kent Industries Studio, con il titolo Save this place.
Lo spunto, infatti, è dato dalle catene fisiche e sociali che hanno dovuto subire le minoranze nel corso della storia e che ancora oggi subiscono. Sono catene che non permettono alle persone di poter essere libere di esprimersi o di vivere la propria cultura, o le loro scelte di vita in generale, o semplicemente di essere accettati. Catene che hanno un contraltare nei pregiudizi della gente, pregiudizi che non permettono di vedere la realtà e la bellezza della diversità ma chiudono le persone nell’angolo della paura. Una volta che tutti e due i tipi di catene non ci saranno più il mondo sarà salvo.
Joe Caruso & the Cottonmouths è una band che ripropone classici del blues e brani inediti con Joe Caruso voce e chitarra, Lorenzo Guarnacci basso ed Elo Rini batteria.
L’evento è organizzato dall’Associazione Eleomai in collaborazione con il Liceo Musicale Pontino e l’Associazione Groove On nell’ambito della rassegna Estate in Comune 2020 con il contributo del Comune di Latina Assessorato alla Cultura, al Turismo e allo Sport.
Ingresso € 10
info line 338 4874115