È avvolto dal mistero il destino dell’ex Isfol di Albano, il grosso complesso immobiliare situato all’interno di villa Doria (alla fine della pineta), per la precisione in via dei pini n.16, finito in vendita il 25 maggio scorso con un bando pubblico ‘lampo’, avviato e concluso in soli 30 giorni. Tecnicamente si tratta di una ‘manifestazione di interesse (una sorta di bando pubblico preliminare per tastare il terreno su possibili acquirenti, ndr) per la vendita del complesso immobiliare’, così si legge tra le carte reperibili su internet. Al momento, l’immobile è ancora di proprietà dell’INAPP, l’Istituto Nazionale per le Analisi delle Politiche Pubbliche, un Ente pubblico di ricerca, una sorta di costola del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ora nelle mani della grillina Nunzia Catalfo. In passato, l’immobile era utilizzato come centro di avviamento al lavoro. La struttura edile è composta da un fabbricato costruito nel 1971, in stato di abbandono dai primi anni ‘90. Al momento è accatastato come F/2, ossia come costruzione caratterizzata da un notevole livello di degrado; in passato come B/5, ossia scuola con annesso laboratorio scientifico e abitazione del custode. L’edificio è ampio quasi 2mila e 900 metri quadri, per un totale di circa 10mila metri cubi, l’equivalente di 50 appartamenti di medie dimensioni. L’immobile sarà venduto, presumibilmente con una procedura negoziata, con base d’asta pari a un milione e 204mila euro. L’area su cui sorge l’ex Isfol è vincolata, forse sarebbe meglio dire ‘blindata’, così prevede il PTPR, il Piano Territoriale Paesistico Regionale, il documento urbanistico sovra comunale che prevale anche sui piani regolatori municipali, poiché immerso in un ‘Parco storico’. In sostanza, non è possibile modificare la struttura dell’immobile, ma solo ricostruirla, ne tantomeno cambiare la sua destinazione, ossia l’uso per cui l’immobile è stato costruito. Ma le certezze però sull’ex Isfol finiscono qui.
IL COMUNE DI ALBANO HA PARTECIPATO AL BANDO?
I nodi centrali ancora irrisolti della vicenda sono due. Primo: il comune di Albano ha partecipato al bando? Lo abbiamo chiesto al Comune, guidato dal sindaco Nicola Marini, restiamo in attesa di una cortese risposta: gli uffici stanno verificando, così ci è stato riferito dal gentile Ufficio stampa. Molte delle scuole di Albano, Cecchina e Pavona necessitano di un adeguamento antisismico e di un efficientamento energetico, questa è cosa nota. Anche nel recente passato, il comune di Albano non ha fatto mistero di voler implementare e migliorare il proprio parco scolastico. Basti pensare alle nuove scuole materna e annesso asilo-nido all’interno del PLUS di Cecchina, ai lavori sulle scuole di via Portogallo e di via Cancelliera, ai lavori sulla scuola media “Antonio Gramsci” di Pavona; o alla nuova e innovativa scuola che sorgerà presto in piazza Zampetti, a due passi dal centro.
L’IMMOBILE RESTERÀ UNA SCUOLA?
Il secondo nodo irrisolto riguarda il futuro stesso dell’ex Isfol: la struttura resterà una scuola o verrà trasformato in qualcos’altro? La domanda è più che legittima visto che lo stesso avvocato Mario Emanuele, responsabile per conto di Inapp della vendita della struttura - da noi interpellato - ha dichiarato che “di quello che sarà e verrà non abbiamo idea”. Il gentile avvocato Mario Emanuele ci ha negato la copia della lista degli Enti pubblici e/o società private che hanno manifestato un interesse all’acquisto. Sul destino dell’ex Isfol, il Caffè ha inviato tre semplici domande ai 4 candidati sindaci di Albano: Massimiliano Borelli, Matteo Orciuoli, Bruno Valentini e Luca Nardi.
Cosa ne sarà dell’ex Isfol di Albano-Villa Doria? Quale è il vostro auspicio? I circa 10mila metri cubi di cubatura dell’ex Isfol potranno essere trasformati in altro, ossia appartamenti/villette ad uso residenziale, uffici, case di riposo, etc?
Entro venerdì il Caffè pubblicherà le loro (eventuali) risposte.