«La sospensione dello sgombero di oggi è un successo – commenta Carlo Stasolla, presidente di 21 luglio – che potrebbe però rivelarsi parziale se le famiglie di Castel Romano continueranno a restare isolate nella battaglia. Con la nostra azione chiediamo alla città di mobilitarsi e alle tante realtà sociali e politiche di uscire allo scoperto, affermando che il diritto alla casa non fa distinzioni di etnia: vale per una famiglia residente in uno stabile occupato tanto quanto per quella presente in un “villaggio attrezzato”. Così come nella lotta allo sgombero di un centro sociale occupato e un insediamento formato da baracche si fa appello gli stessi principi. Senza nascondersi nella verità che difendere oggi i diritti di persone identificate come rom, non assicura certo facile consenso».
Alla sindaca Virginia Raggi l’associazione 21 Luglio chiede di aprire al dialogo sulla questione dei nomadi. «Associazione 21 luglio lancia da oggi sul proprio sito un’azione di mail mobbing per chiedere alla sindaca Virginia Raggi e alla direttrice dell’Ufficio Rom, Sinti e Caminanti di Roma Capitale il rispetto della legge attraverso la sospensione dello sgombero dell’area F di Castel Romano almeno fino al 31 dicembre 2020 e, in caso di oggettiva necessità di liberazione dell’area, di accogliere le proposte delle famiglie: promuovere l’apertura delle graduatorie per l’accesso agli alloggi ERP e utilizzare la riserva del 15% degli stessi immobili, come già fatto, in un caso analogo, dalla Giunta leghista della città di Ferrara».