Le scritte xenofobe e offensive sul murale di Genzano dedicato a Giorgio Belleggia, sono state rimosse direttamente dagli amici del giovane morto di una grave malattia degenerativa.
Ferma condanna (da parte di tutte le forze politiche del territorio) per il vile gesto di imbrattamento del murales di Giorgio Belleggia, il ragazzo di Genzano, deceduto qualche anno fa per una grave malattia degenerativa. Fu realizzato all’anfiteatro comunale alcuni anni fa in suo ricordo da alcuni giovani del posto. Come già successo, decine di altre volte, la zona dell’anfiteatro comunale di viale dell’Olmata, che ha due ingressi, uno anche su viale Piave, è presa costantemente di mira da vandali minorili, con scritte a sfondo razziale, blasfeme e offensive su tutti i muri della struttura. Anche a novembre scorso, accadde un episodio di scritte naziste nel corridoio del cortile del Comune, che rimaneva sempre aperto, ed ora invece il portone viene chiuso. “Ci tengo a ribadire, dice un residente della zona dell’Olmata, che a parte questo episodio increscioso e vigliacco, dove odio e razzismo prendono il sopravvento, qui ogni giorno l’area dell’Anfiteatro romano è costantemente presa di mira dai vandali, con scritte e danneggiamenti di ogni genere. Sono diverse volte che intervengono la polizia locale i carabinieri e la polizia di stato, ma dopo qualche ora ritornano gruppi di ragazzini, vandali e violenti, che distruggono tutto e praticano scritte volgari sui muri, anche ai parchi giochi dei bambini che sono accanto . Questi tristi e squallidi episodi ci amareggiano molto, siamo vicini alla famiglia e agli amici di Giorgio che hanno realizzato il murales ed ora lo hanno visto deturpato da mani vigliacche e stolte”.