La passività fa male. È un veleno anche ingoiare i soprusi dei professionisti dell’inquinamento, magari affiancati da silenzi e “sviste” dei tecno-burocrati e notabili politico-affaristici. Molti lettori si sono sentiti ulteriormente mortificati dal silenzio quasi totale dei Tg nazionali sul disastro Loas. Il Caffè è da maggio 2017 ha monitorato, anche dall’alto, il sito Loas. A luglio di quell’anno, divulgammo alcune inequivocabili foto dal drone: tre grossi capannoni e ampi piazzali con cataste di rifiuti. Aspettammo luglio perché in quel mese scattò finalmente il sequestro della ex cava trasformata in discarica tossica a ridosso della Pontina direzione nord, in via del Tufetto, sempre ad Aprilia. In quella ex cava, il giudice per le indagini preliminari Monica Ciancio scrisse che vi erano “rifiuti provenienti dalla società Loas Italia Srl”. La dottoressa Ciancio, della Direzione distrettuale antimafia di Roma, fece perciò arrestare e portare in cella anche il signor Antonio Martino, titolare della Loas Italia. L’eventuale processo per il rogo Loas, se mai ci sarà, potrebbe concludersi con altro fumo, come è stato per il “misterioso” incendio che il 30 giugno 2016 distrusse l’impianto di trattamento meccanico cosiddetto biologico (TMB) a Roncigliano, sotto Albano, e poi per l’EcoX di Pomezia, per i Tmb romani del nuovo Salario e Rocca Cencia. Durante il famigerato lockdown, le ditte dei rifiuti sono state autorizzate ad accumulare fino alla metà in più dei rifiuti per cui sono già autorizzate. Basta una semplice autocertificazione sui sistemi anticendio, senza obbligo di potenziarli. Lo dice la circolare numero 22276 del 30 marzo firmata dal Ministro dell’ambiente, Sergio Costa, e recepita il giorno dopo dal vicepresidente del Lazio, Daniele Leodori. Se ne è subito avvalso, ad esempio, il megaimpianto per rifiuti non differenziato Rida Ambiente ad Aprilia, il più grande TMB del Lazio che prepara le balle da bruciare negli inceneritori. Anche su tale impianto si è posata la lente dell’Antimafia romana, che a fine luglio ha concluso le indagini su Rida per traffico illecito di rifiuti. Da notare: finito il lockdown, motivo ufficiale della scelta del Ministro Costa, nessun adeguamento antincendio è stato previsto in questi casi.
Pubblichiamo qui alcune domande e i nomi dei referenti degli organismi pubblici ai quali inviarle. I lettori ci riferiranno se e come gli hanno risposto oppure no.
Fino a quando controllerete le ricadute della nube Loas su acqua e suolo, in quali territori esattamente e con quali sistemi?
Possiamo mangiare adesso frutta e ortaggi coltivati in tale area?
Farete controlli sulle uve (in raccolta ora) e sugli altri prodotti agricoli coltivati e sugli animali allevati (e sul loro latte) nei territori intorno all’epicentro Loas (Aprilia, Anzio, Nettuno, Latina, Lanuvio, Velletri, Ardea, Pomezia)?
Chi ha l’orto, come deve comportarsi? L’aria viene monitorata nelle 4 direzioni dei venti?
State verificando o verificherete a tappeto, in modo puntuale e continuo i sistemi antincendio e l’osservanza della normativa antincendio in tutte le società e siti che lavorano rifiuti di vostra competenza?
Sui terreni e sulle acque che controlli state facendo e/o farete?
Inviare le domande a:
ARPA LAZIO
> Capo del Dipartimento stato dell’ambiente
Marco Le Foche, che dirige anche i Servizi monitoraggio delle risorse idriche – Suolo e bonifiche: [email protected]
> Dirigente del Servizio qualità dell’aria e monitoraggio ambientale degli agenti fisici:
[email protected]
> Dirigente del Dipartimento pressioni sull’ambiente e Servizio attività produttive e controlli: [email protected]
> Dirigente Arpa Lazio, sezione provinciale di Latina [email protected]
ASL LATINA
> Direttore generale, Giorgio Casati:
[email protected]
> Direttore Dipartimento di prevenzione, Igino Mendico:
[email protected] –
[email protected]
REGIONE LAZIO
– Presidente Nicola Zingaretti:
[email protected]
> Assessore regionale ai rifiuti, Mauro Valeriani: [email protected]
> Assessore alla salute, Alessio D’Amato:
[email protected]
> Assessore all’ambiente e all’agricoltura, Enrica Onorati:
[email protected]
MINISTRO dell’AMBIENTE Sergio Costa
> [email protected]