La Gia.Fra S.r.l. aveva chiesto al comune di Cisterna una variante al piano regolatore generale che inizialmente non ottiene, a causa dell’omessa registrazione del contratto preliminare di compravendita stipulato con l’Adogi Immobiliare il 26 gennaio 2011. Registrazione che avviene il 26 ottobre 2018.Ora quell’iter è sotto la lente del parlamento e della Regione.
“Vero è che la società proponente aveva avanzato un progetto di riqualificazione già nel 2011 e di ricollocazione dei lavoratori in mobilità, di cui si era fatto promotore il Comune davanti all’assessorato regionale al Lavoro e Formazione, e che nello stesso anno la società aveva stipulato un contratto preliminare di compravendita con la società proprietà dei terreni ma questo, è stato registrato all’Agenzia delle Entrate solo sette anni dopo e, ci risulta, senza alcuna autorizzazione del giudice delegato così come prevede la normativa sui beni confiscati”, spiega la consigliera regionale M5S Gaia Pernarella in una interrogazione al governatore Zingaretti.
I deputati Stefano Vignaroli e Ilaria Fontana hanno invece chiesto al Governo “se, quale titolare del potere di vigilanza sull’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione di beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il Ministero dell’interno intenda chiedere chiarimenti alla suindicata Agenzia, in ordine alle numerose irregolarità riscontrate”.