Tamponi gratis agli stranieri. È la proposta avanzata per non creare ulteriori danni a un intero settore dell’economia, tra i più importanti per l’Italia.
«Le nostre imprese sono da subito disponibili a farsi carico dei costi per sottoporre al tampone i lavoratori stranieri così da dargli la possibilità di partecipare alle operazioni di raccolta, ovviamente in caso di risultato negativo». Lo afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. In vista dell’annunciata proroga dell’emergenza Covid e a seguito del divieto di ingresso e transito in Italia per chi proviene da diversi Paesi considerati a rischio, il leader nazionale della principale organizzazione agricola del Paese lo ha chiesto con una lettera direttamente al Ministro della Salute, Roberto Speranza. Preoccupa infatti la pesante ricaduta che la quarantena imposta a chi viene da certi Paesi esteri potrebbe avere sulle attività nei campi: la raccolta di frutta e ortaggi ma pure la imminente vendemmia che tradizionalmente inizia ad agosto.
«È allarme nelle campagne italiane – sottolineano i coltivatori – e occorre da subito dare la possibilità alle aziende agricole di effettuare i tamponi ai lavoratori stranieri per salvare i raccolti e l’imminente vendemmia messi a rischio dalla chiusura delle frontiere per la pandemia. Una soluzione peraltro che va nella piena direzione della tutela della salute pubblica, mentre a Roma scattano i test per i passeggeri dei bus provenienti dai paesi a rischio».
«La pur legittima ordinanza che dispone la quarantena per i cittadini che negli ultimi 14 giorni abbiano soggiornato in Romania e Bulgaria – sottolinea Coldiretti – priva di fatto agricole le imprese del supporto degli oltre centomila stagionali agricoli che arrivano ogni anno dalla Romania, la comunità più presente nei campi italiani, e di circa diecimila bulgari, proprio nella fase più delicata della stagione, con l’attività di raccolta che è stata peraltro anticipata a causa del caldo. Ferme restando le necessità di non abbassare l’attuale livello di attenzione alla sicurezza sanitaria, che condividiamo come cittadini e come imprenditori – scrive Prandini –, occorre trovare delle soluzioni alternative per evitare di compromettere gravemente il risultato dell’intera annata agraria».
Ulteriore misura invocata dagli agricoltori riguarda i voucher, la modalità agile di pagamento per prestazioni temporanee, anche per facilitare il reclutamento di italiani. «Per favorire le campagne di raccolta – propone Coldiretti – sarebbe importante, oltre ai test e alla quarantena attiva, provvedere alla pubblicazione del nuovo decreto flussi ma procedere a una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà».