I consiglieri comunali di opposizione uniti chiedono al Movimento 5 Stelle di Pomezia di consentire che le riunioni del Consiglio, che si svolgono in videoconferenza dall'inizio del lockdown, riprendano a svolgersi in presenza, nei luoghi istituzionali adatti. «Non siamo più disposti a tollerare l'atteggiamento della maggioranza grillina che pensa di poter annullare il confronto politico nel luogo che più gli appartiene: l'aula del Consiglio comunale», è l'accusa dei consiglieri Fucci, Abbondanza, Pagliuso e Pecchia della Lega, del consigliere Mengozzi di Pomezia Domani, di Paolo Zanin del Partito Democratico, di Mario Pinna e Alessandro Stazi di Fratelli d'Italia. All'appello manca la firma dell'ex candidato sindaco e consigliere comunale Pietro Matarese.
«È assurdo che il presidente del Consiglio comunale Padula continui a convocare le assemblee in videoconferenza - continuano i consiglieri di opposizione - privandoci della possibilità del confronto fisico ed impedendo ai cittadini di partecipare alle sedute, quando ormai, con le dovute accortezze, si può addirittura andare in discoteca a ballare, andare in spiaggia o a fare la spesa nei mercati locali».
E proseguono offrendo soluzioni alternative a quella dell'aula consiliare del Municipio di piazza Indipendenza. «Se l'attuale aula consiliare non permette di rispettare il necessario distanziamento si attrezzi, come hanno già fatto molti comuni, un diverso spazio. Non ci sono scuse. Già altre volte, in passato, il consiglio si è riunito nei locali del Selva dei Pini e a Torvaianica nella sala Gatti. Con una nota abbiamo ammonito il Presidente del Consiglio Comunale chiedendo ancora una volta che si torni a vivere il dibattito politico nei luoghi istituzionali».