co della sanità pontina tra i camici bianchi ai quali si deve la scoperta del meccanismo di azione del virus SarsCov, il famigerato coronavirus. Si tratta del prof Claudio Mastroianni, primario di malattie infettive dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dal 2004 al 2017. Insieme all’anestesista, prof Francesco Pugliese, ha svolto un grande lavoro affiancando il professor Francesco Violi, direttore della prima clinica medica del Policlinico Umberto I a Roma. «Il nostro è stato un ruolo chiave – spiega il prof Mastroianni al giornale Il Caffè – sia di ricerca che per l’individuazione dei pazienti sui quali studiare il meccanismo di azione del virus. È stato un grande sforzo durante la fase pandemica». Lo studio è stato condotto su 182 pazienti nello stesso Policlinico romano e si è meritato la pubblicazione sulla rivista scientifica Redox Biology. In estrema sintesi, hanno capito cosa va a scatenare i danni all’intero organismo umano: il SarsCov2 entra nelle cellule attraverso la proteina Ace2 ma la mette “fuori uso”. E Ace2 rende inattiva un’altra proteina, l’angiotensina, che è un vasocostrittore (“strozza” i vasi sanguigni e fa aumentare la pressione) e ha un potente effetto infiammatorio. A sua volta, l’angiotensina è mediata dal Nox2, il più potente enzima cellulare produttore di radicali liberi, molecole molto reattive e ossidanti prodotte dal metabolismo dell’ossigeno, dunque dalla respirazione. Un meccanismo, dunque, molto complesso e davvero subdolo. I ricercatori hanno visto nei pazienti con Covid-19 l’entrata in gioco di Nox2, rispetto ai pazienti sani. Hanno inoltre notato che, sempre tra i malati di Covid, l’attivazione era maggiore in quelli che avevano bisogno di ventilazione meccanica o che andavano incontro a trombosi, cosa che ha suggerito una relazione tra gravità della malattia e attivazione dell’enzima Nox2. Che l’infettivologia pontina abbia solide radici e una grande scuola, lo dimostra anche il fatto che il “caso” Latina è stato scelto da un rigoroso e attento team di esperti tra le migliori esperienze anti-epidemia che dovrebbero prendere a modello il Governo italiano, le Regioni e gli altri soggetti e Istituzioni che hanno potere di decidere in àmbito sanitario. La strategia attuata nel capoluogo pontino e nel suo vasto territorio, con ben 570mila abitanti, è un esempio da seguire: oltre 10mila persone messe in isolamento, ma un numero di decessi molto contenuto e tanti ricoveri evitati. Una strategia che è stata tenuta presente per l’elaborazione di 10 raccomandazioni suggerite dalla rete “Motore Sanità”, l’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro che promuove la buona sanità e la salute pubblica, insieme a grandi professionisti del settore che non prendono un centesimo per le collaborazioni con questa Onlus. Gli altri sei casi virtuosi, insieme alla sola Latina (in tutto il Lazio) sono invece le intere Regioni Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Emilia Romagna.
27/07/2020