A grande richiesta stasera “Tutto sarà Bene”, il film della regista apriliana Sara Binelli. Una storia molto apprezzata per la sua fruibilità dal grande pubblico, che dopo il successo negli Stati Uniti e l’America Latina e altri Paesi, anche in Italia ha potuto vedere lunedì scorso ha visto la prima italiana su Tv2000. Chi se l’è persa o magari vuole rivederla, come hanno scritto molti telespettatori sui social, potrà farlo oggi alle 22,40. Il titolo non è una casuale coincidenza rispetto al motto della quarantena covid, ma corrisponde a una frase che Gesù disse a Giuliana di Norwich, mistica inglese del ‘300. La storia si articola attraverso un innovativo format, quello della docufiction: un avvincente mix di parti recitate e intermezzi documentaristici, con esperti di assoluto valore scientifico-culturale. Nei panni della protagonista, una eccezionale Beatrice Fazi, attrice molto nota al grande pubblico televisivo come Melina, la cameriera pasticciona di “Un medico in famiglia”, poi conduttrice di “Beati voi” su Tv2000. Un’interpretazione particolarmente toccante e arricchita dal personale cammino di Fede della Fazi, che è riuscita a esprimere in modo convincente grandi contenuti con semplicità, toccando corde profonde senza mai risultare pesante, mai cedendo alle “tentazioni” di certa iconografia smielata e idealizzante.
“Tutto sarà Bene” è un viaggio alla scoperta di questa della misericordia e dell’amore anche materno di Dio, sintetizzato nel motto che ha spopolato durante l’emergenza coronavirus. Al centro, c’è l’Amore e la relazione con la fonte dell’Amore. La docufiction è stata prodotta dalla Cristiana Video, casa di produzione indipendente romana, scritto e diretto da Sara Binelli, che vive ad Aprilia
Il film è stato trasmesso dal più importante rete televisiva cattolica degli Stati uniti, la Ewtn, ed è arrivato a Papa Francesco in persona, che ha poi elogiato pubblicamente Giuliana di Norwich, donna di grande spirito e testimone di un’autentica relazione con Dio, ma pure con le persone del suo tempo. Giuliana, riconosciuta Beata dalla Chiesa cattolica e Santa per quella anglicana, viveva reclusa nella sua cella. Una clausura in cui comunque manifestò grande libertà come fatto innanzitutto interiore, come liberazione dell’anima da ciò che l’appesantisce e la imbriglia. Una reclusa mai chiusa, ma anzi in contatto e profonda relazione con gli uomini e le donne del suo tempo, che a lei si rivolgevano per consigli e conforto.
«L’esperienza di relazione e comunione continua con Dio in Giuliana – spiega la regista Sara Binelli – l’ha portata, come sempre accade in questi casi, ad aprirsi al mondo nella Carità. Quella vera, che sostiene l’altro a credere che Dio è dentro di ognuno di noi. E che tutti, insieme a Cristo, che per Amore ha vissuto la nostra vita e sofferto per noi, possiamo essere felici e realizzati in ogni circostanza e così aiutare gli altri a fare lo stesso. Tutto è, e sarà, bene è il paradosso della Croce. Come ho imparato anche io dalla esperienza concreta di “sviluppo di vita e missione” fatta attraverso il mio coinvolgimento nella pratica missionaria di Italia Solidale (associazione fondata da padre Angelo Benolli in Roma, ndr), che si basa sulla vera antropologia e sulla teologia incarnata nella concretezza della vita, con una luce unica sull’inconscio. Cosa che una donna del 1300, analfabeta, semplice, reclusa, come ha ricordato Papa Francesco nella sua udienza del 23 marzo 2016. Aveva colto e testimoniato con la sua vita». «Ha scritto parole sublimi sull’Amore di Cristo», afferma il Pontefice.
Già Papa Benedetto XVI aveva sottolineato questa grande figura di donna di Dio. «Dio anche nei tempi di tribolazione, non cessa di suscitare figure come Giuliana di Norwich, per richiamare gli uomini alla pace, all’amore e alla gioia» ha detto il Pontefice emerito, ricordando che nelle sue visioni «fu proprio il Signore che, quindici anni dopo questi avvenimenti straordinari, le svelò il senso di quelle visioni. “Vorresti sapere cosa ha inteso il tuo Signore e conoscere il senso di questa rivelazione? Sappilo bene: amore è ciò che Lui ha inteso. Chi te lo rivela? L’amore. Perché te lo rivela? Per amore… Così imparai che nostro Signore significa amore”». Il libro in cui racconta le sue visioni di Gesù, sottolineava Papa Ratzinger, «contiene un messaggio di ottimismo fondato sulla certezza di essere amati da Dio e di essere protetti dalla sua Provvidenza». Quindi: “tutto sarà bene”. Appuntamento stasera alle 23,40 su Tv2000.