Giudizio immediato per l’ex consigliera regionale Gina Cetrone, l’ex marito Umperto Pagliaroli, e tre esponenti del clan Di Silvio, Armando Lallà, ritenuto dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma a capo di un’associazione per delinquere di stampo mafioso, e i figli Gianluca e Samuele. Gli arresti dei cinque erano stati disposti a gennaio e ora è stato fissato il processo: prima udienza il prossimo 15 settembre. L’imprenditrice di Sonnino ed ex consigliera regionale del Pdl e l’ex marito, per l’Antimafia, avrebbero ingaggiato i Di Silvio per compiere estorsioni e gestire la campagna elettorale del 2016 per il rinnovo del consiglio comunale a Terracina, in cui era candidata anche la Cetrone. Il collaboratore di giustizia Agostino Riccardo ha sostenuto che l’esponente del centrodestra arrestata, da cui i Di Silvio avevano “preso l’appalto” per la campagna elettorale a Terracina, già conosceva il clan “anche in relazione alle precedenti campagne elettorali di Maietta e Di Giorgi”, dunque per quelle svolte nel capoluogo pontino. Dichiarazioni che, anche secondo il Tribunale del Riesame, avrebbero trovato “diversi riscontri”. Tra cui le dichiarazioni di un altro collaboratore di giustizia, Renato Pugliese, figlio del boss Costantino Cha Cha Di Silvio, a sua volta ritenuto attendibile, il quale ha riferito ai magistrati: “Gestire la campagna della Cetrone significava avere soldi sia per i manifesti sia per acquistare i voti”. Ancora: “Gina era pressante e anche il marito Umberto, quindi dovevamo renderla visibile e se vedeva i manifesti di Procaccini da qualche parte si innervosiva”. Altre conferme sarebbero poi arrivate da una serie di intercettazioni, che smentirebbero le giustificazioni fornite dalla ex consigliera regionale nell’interrogatorio a cui è stata sottoposta dal gip dopo il suo arresto. Tra l’esponente del centrodestra e il clan vi sarebbe una “vecchia amicizia”, tanto che l’Antimafia ha recuperato messaggi Facebook tra la Cetrone e Riccardo risalenti al dicembre 2014. E la Cetrone sembra si stesse preparando anche per le regionali, dicendo a Riccardo: “Ci sono anche le regionali in vista Agostino”.
Nel frattempo Cetrone è stata liberata anche dagli arresti domiciliari, come deciso dal tribunale del riesame. Ora rimane solo l’obbligo di dimora. “Sono una Donna forte, saproÌ€ attendere con pazienza le scuse da parte di chi mi ha incriminata ingiustamente”, ha scritto Centrone sulla sua pagina Facebook.
13/07/2020