Ad accorgersi del fatto è stato il suo compagno di cella, che notando la posizione strana che aveva assunto nel letto il deceduto, ha subito dato l’allarme all’agente responsabile della sezione, che a sua volta ha immediatamente attivato la macchina dei soccorsi. Sul posto è giunto il personale sanitario che ha tentato in tutti i modi di rianimare il detenuto, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Il detenuto si presume sia deceduto improvvisamente per arresto cardiaco provocato ad un infarto.
A darne notizia sono i sindacalisti Carmine Olanda e Ciro Borrelli del SIPPE (Sindacato Polizia Penitenziaria) che da sempre denunciano le gravose condizioni in cui si trovano a lavorare tutti gli operatori penitenziari.
“Sembrerebbe che il detenuto deceduto – commenta Borrelli – assumesse una terapia importante per problemi cardiovascolari, e da circa un mese si trovava ristretto nel penitenziario di Velletri in attesa di giudizio senza avere mai dato fastidio a nessuno”. Ancora un episodio triste avvenuto tra le mura di un carcere. “Come Sindacato – conclude Olanda, dirigente nazionale del Sippe – questi episodi devono fare riflettere attentamente tutte le Autorità che gestiscono il penitenziario di Velletri, perché abbiamo più volte denunciato e sollecitato l’ASL RM6 di Albano Laziale la necessità di avere l’assistenza sanitaria h24 o almeno fino alle ore 20 presso il nuovo padiglione “Reparto D”. Ma a tutt’ oggi i responsabili della ASL RM6 di Albano Laziale del Penitenziario di Velletri continuano ad ignorare l’importanza del servizio. Attualmente i ristretti del nuovo padiglione “Reparto D” fanno capo ad un’unica infermeria centrale situata in un altro padiglione adiacente. A nostro parere la distanza tra i due padiglioni potrebbe essere fatale per i soccorsi in caso di emergenza. Auspichiamo, che il Garante dei diritti delle persone detenute, che pochi giorni fa è venuto per verificare lo stato delle condizioni detentive in cui si trovano a vivere i detenuti nel Penitenziario di Velletri e tutte le altre Autorità a cui abbiamo denunciato il disservizio, trovino al più presto una soluzione alla problematica esposta, perché non possiamo più accettare che i problemi e la disorganizzazione della ASL RM6 ricadano sugli Agenti Penitenziari e di conseguenza sulla salute dei detenuti”.