Il processo all’avvocato Francesco Palumbo, accusato di omicidio avendo ucciso un ladro che si era introdotto a casa del padre in via Palermo e di tentato omicidio per aver ferito un secondo ladro, è iniziato e il legale ha subito incassato il ritiro delle parti civili. I familiari di Domenico Bardi, la vittima, hanno infatti ritirato la costituzione di parte civile essendo stati risarciti dall’imputato. L’udienza è stata poi aggiornata al prossimo 30 settembre. L’avvocato Palumbo, il 15 ottobre 2017, sparò con una pistola contro un gruppo di malviventi che stava fuggendo dopo aver svaligiato l’abitazione del padre, anche lui un avvocato. Uno dei ladri, il 42enne Domenico Bardi, di Napoli, venne ucciso e un altro, Salvatore Quindici, restò ferito. Il legale, lasciato sempre a piede libero, si difese sostenendo che uno dei malviventi si stava avvicinando a lui minacciosamente, che aveva messo una mano in tasca, che era sicuro stesse prendendo una pistola per ucciderlo, e che solo a quel punto si era deciso a utilizzare l’arma che aveva con sé e a far fuoco. Per il pubblico ministero Simona Gentile e per il giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Cario, Palumbo è invece responsabile di un omicidio volontario e di un tentato omicidio, essendosi recato in via Palermo, nel capoluogo pontino, una volta scattato l’allarme nell’appartamento del genitore, senza attendere l’arrivo delle forze dell’ordine, armato e soprattutto avendo sparato in cortile a un ladro mentre quest’ultimo era ancora sulla scala utilizzata per raggiungere l’appartamento da svaligiare e di spalle, uccidendolo, e a un altro mentre fuggiva, ferendolo. La tesi della rapina impropria del resto era già caduta nel processo alla banda di ladri proprio per la razzìa nell’appartamento dei Palumbo, con gli imputati condannati solo per furto. Il processo va avanti davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Latina.
11/07/2020