L’indagine è scattata nei giorni prima del lockdown e ha portato a individuare due manufatti costruiti senza titolo, un altro edificio costruito apparentemente con delle autorizzazioni idonee ma, in realtà, emesse su terreni frutto di una lottizzazione abusiva. In quest’ultimo caso la procura della Repubblica, successivamente agli accertamenti della polizia locale, ha affidato la perizia documentale ad un CTU che ha svelato il meccanismo illecito: una lottizzazione di un terreno agricolo, priva di qualsiasi autorizzazione, sulla base della quale il proprietario ha affidato la costruzione di un immobile, con la futura destinazione ad agriturismo, di oltre 1500 metri cubi, struttura posizionata in zona Colle Romito, immersa in una vallata e in area sottoposta a vincoli paesaggistici, dove avrebbero preso vita otto appartamenti del valore di circa 130.000 euro ciascuno.
Ma l’attività delle donne e degli uomini in divisa della polizia locale di Ardea non si è fermata, proseguendo sul territorio in accertamenti e verifiche che hanno portato alla scoperta di false proprietà, acquisite con usucapioni irregolari che stavano portando alla costruzione di un intero complesso immobiliare in via Modena, in zona Nuova Florida, dove, sulla base di una compravendita illecita tra privati, si stava giungendo alla vendita del terreno a una società edile sul territorio per la costruzione di 12 villini, del valore di circa 250.000 euro ciascuno, con la realizzazione di una nuova zona residenziale. Peccato che il terreno fosse ancora del Comune di Ardea.
La cosa non è passata inosservata sia ai cittadini vicini che al sindaco Mario Savarese che ha chiesto le verifiche al comandante Sergio Ierace e al dirigente dell’Area tecnica comunale, ingegner Emanuele Calcagni, i quali hanno messo in atto una serie di verifiche documentali a seguito delle quali si è giunti ad accertare il meccanismo illecito posto in essere da tre italiani, due uomini e una donna, che sono stati tutti denunciati in stato di libertà alla procura della Repubblica di Velletri.
In tutte le operazioni eseguite sono sei le persone denunciate, ritenute responsabili dei reati di falso, truffa ai danni del Comune oltre che di diverse violazioni alle norme urbanistiche in relazione alle edificazioni, che avrebbero portato nelle loro tasche circa 4 milioni di euro.