“Incomprensibile accoglimento istanza di Rida Ambiente di Aprilia per ampliamento del 30% dello stoccaggio dei rifiuti. Ignorati tutti i pareri negativi. Questa sembra essere la conclusione della conferenza dei servizi”. Il PD con il segretario provinciale Claudio Moscardelli e il consigliere regionale Enrico Forte esprimono netta contrarietà a quanto sembrerebbe deciso in danno del territorio, se confermato l’accoglimento dell’istanza.
La conferenza dei servizi, “svoltasi con tempi contingentati in modo singolare”, avrebbe accolto l’istanza di ampliamento nonostante i pareri negativi del Comune di Aprilia, della Provincia di Latina e del settore urbanistico della Regione Lazio. Quest’ultimo è un parere dell’urbanistica della Regione che sembrava invalicabile, invece così non è stato.
“Lo scambio di note di ieri, venerdì 3 luglio, tra l’ing. Flaminia Tosini a capo della Direzione Regionale politiche ambientale e ciclo dei rifiuti e RIDA è emblematico – spiega il Pd –. Con questa nota il Direttore Flaminia Tosini scrive a RIDA per il problema emergenza rifiuti. I piazzali si sono riempiti creando problemi ai Comuni bloccato nel conferimento dell’indifferenziato da trattare nell’impianto di TMB. Tosini in finale della nota annuncia che il 3 luglio si sarebbe conclusa la procedura per rispondere all’Istanza RIDA. Poi si chiede a RIDA di rendersi disponibile a riprendere il conferimento dei comuni di indifferenziato e si chiede a RIDA una risposta sollecita che arriva a stretto giro dopo poche ore, secondo stile già sperimentato in cui l’ing. Flaminia Tosini si prodiga in consigli costanti a Rida sulle istanze per la variante”.
I FATTI
Ripercorriamo questa vicenda.
RIDA ha presentato una SCIA in Regione utilizzando la previsione dell’ordinanza regionale che consente aumento del 30% della capacità di stoccaggio dei rifiuti in D15 e R13. Il Comune ha contestato che la possibilità di ampliamento attiene ai rifiuti e non l’impianto. L’area proposta è esterna all’impianto e in zona agricola. L’ordinanza regionale non consente di derogare alle norme urbanistiche, per cui il Comune di Aprilia ha affermato che eventuali opere sono abusive. Il Comune di Aprilia ha evidenziato alla Regione come la sola SCIA regionale non dia alcun titolo a RIDA per realizzare opere che sarebbero abusive. Pertanto, affermava anche la Regione che RIDA avrebbe dovuto presentare istanza per una procedura ordinaria di variante sul terreno agricolo (art.29 – nonies e art. 208 del D.Lgs 152/2006) e che, in pendenza dell’eventuale procedura ordinaria di variante sopra indicata, la società RIDA potrebbe presentare istanza per la realizzazione di “opere precarie” (art.6, comma 1 lett. e-bis del D.P.R. 380/2001).
RIDA ha proceduto subito a seguire il consiglio e a presentare istanza ai sensi del suddetto art. 6 per opere precarie.
Questa strada non era percorribile. In sostanza utilizzare l’art. 6 per le opere precarie significherebbe realizzare un ampliamento dell’impianto e non del volume dei rifiuti, realizzare una palese violazione delle norme urbanistiche attraverso un’opera che sarebbe precaria perché potrebbe essere rimossa terminato il periodo di emergenza. “Secondo questa risibile motivazione tutto sarebbe precario perché si può sempre demolire”, precisa il Pd.
Gli uffici comunali competenti hanno subito rilevato la non utilizzabilità di questa strada. La Regione ha dovuto chiarire che in realtà l’unica via percorribile era quella della richiesta della variante ordinaria. RIDA Ambiente presentava così un’ulteriore istanza per una procedura ordinaria di variante. I lavori comunque in zona agricola non potevano essere realizzati. La potestà di pianificazione del territorio è del Comune e il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione chiara di contrarietà all’ampliamento e alle opere oggetto dell’istanza di RIDA impegnando il sindaco e la giunta a opporsi.
Il PD ha subito evidenziato che il Comune si doveva attivare per reprimere eventuali condotte abusive. “Se il Comune di Aprilia avesse deciso di impugnare l’ordinanza regionale avrebbe sbagliato favorendo RIDA. Occorreva agire in repressione dell’attività abusiva e in violazione delle norme urbanistiche”.
Arriviamo al finale. Il parere del Comune di Aprilia contesta la procedura con tempi dimezzati per rispondere all’Istanza di RIDA, contesta il carattere non sostanziale della variante; ritiene che l’istanza RIDA sia assoggettabile alla procedura di VIA. Contesta ancora il Comune la SCIA per i lavori. La Provincia di Latina, pur non avendo competenze sugli impianti, ha una competenza sull’aspetto del regime idraulico e ha comunicato che la procedura relativa non è stata attivata dall’istante per cui tutta la normativa del settore di sua competenza non è stata osservata. Peraltro ricordiamo che non si parla dello stoccaggio della frazione secca su cui la Provincia pur non avendo poteri cogenti ha indicato alla Regione i possibili siti.
Ugualmente la direzione urbanistica della Regione Lazio esprime un parere negativo netto – protocollo 404129/2020 a firma del dirigente di area arch. Maria Luisa Salvatori – rilevando anche la mancanza della documentazione richiesta.
“Su tutta questa vicenda proporremo opposizione in ogni sede politica ed istituzionale, la denuncia per una procedura a dir poco singolare e sorprendente, il suggerimento costante di iniziative nell’ambito della procedura di cui alcune palesemente illegittime, la situazione di emergenza esplosa a ridosso della chiusura della conferenza dei servizi e il sorprendente scambio di note tra l’ing. Flaminia Tosini e RIDA Ambiente del 3 luglio”, concludono il consigliere regionale Pd Enrico Forte e il segretariop provinciale del Pd Claudio Moscardelli.
“NON ACCETTEREMO PASSIVAMENTE”
Tuona anche l’assessore all’ambiente del Comune di Aprilia Michela Biolcati Rinaldi. “Alla luce degli avvenimenti che si stanno succedendo in questi giorni in merito all’azienda Rida Ambiente, ho appena chiamato il presidente della commissione consiliare Ambiente, Vincenzo Giovannini, chiedendogli di convocare con urgenza una commissione sul tema”, scrive in una nota. “Gli sviluppi e le voci che si rincorrono nei corridoi degli ambienti interessati non sono affatto confortanti. Non accetteremo mai passivamente un’autorizzazione di ampliamento di un’azienda privata. La situazione è preoccupante e va immediatamente discussa nella commissione preposta per anticipare soluzioni e per rendere edotti commissari consiliari e l’intera cittadinanza”.