Restano ferme, per ora, le attività balneari di Torvaianica di cui è stata dichiarata la decadenza della concessione demaniale e che ai giudici del Tar avevano chiesto di intervenire per annullare la decisione del sindaco Adriano Zuccalà, il quale, a maggio scorso, ne ha imposto la chiusura al pubblico e l’interdizione.
Al momento sono cinque (su nove decadenze complessive) i ricorsi rigettati dal tribunale amministrativo. Quattro, in particolare, chiedevano l’annullamento immediato – ancor prima della discussione nel merito della vicenda – dell’ordinanza del sindaco di Pomezia. Due di questi ricorsi sono stati promossi da storici stabilimenti balneari che si trovano su lungomare delle Meduse, uno da un noto ristorante e l’ultimo da una scuola di vela. Chiedevano ai magistrati di emettere una “misura cautelare monocratica” (cioè un provvedimento che anticipa, appunto, la discussione nel merito) per farli ripartire. Secondo il Tar, però, i danni “meramente economici” che potrebbero profilarsi da una chiusura illegittima sono “pienamente ristorabili” e non è quindi necessario prendere decisioni immediate sulla vicenda. Appuntamento rimandato al 20 luglio, quando i ricorsi verranno esaminati in Camera di Consiglio e analizzati in maniera approfondita.
È di ieri, invece, la sentenza del Tar che respinge il ricorso di un quinto stabilimento balneare di Torvaianica di cui è stata dichiarata la decadenza della concessione demaniale per morosità nel pagamento dei canoni dovuti. I giudici hanno dato pienamente ragione al Comune di Pomezia, condannando la società anche al pagamento delle spese legali. L’impresa balneare, a questo punto, potrebbe fare ricorso al Consiglio di Stato, come ha già fatto un altro stabilimento a cui, in secondo grado, la giustizia amministrativa ha dato ragione, sempre però in attesa di discutere nel merito la situazione. La partita è ancora aperta.