Gli eredi del maestro Giacomo Manzù non dovrebbero chiedere al Comune di Ardea lo spostamento della salma del padre dal giardino del museo di via Laurentina all’abitazione privata di Colle Manzù, nel territorio di Aprilia. Questa la posizione espressa dal sindaco di Ardea, Mario Savarese, in una dichiarazione congiunta con il segretario generale del Comune e il responsabile dello Stato civile ardeatino. La relazione è stata inviata al Tar del Lazio, in occasione dell’udienza del 24 giugno scorso del ricorso intentato dai figli di Manzù. Secondo il sindaco, quindi, il Comune di Ardea non ha la competenza giuridica per attivarsi sullo spostamento dei resti dello scultore sepolto nel museo che porta il suo nome.
“Il Sindaco Mario Savarese, insieme al Segretario Generale e al Responsabile dello Stato Civile, hanno inviato una lettera al Tar nel quale spiegano che la richiesta presentata non trova riscontro in nessuno dei punti previsti dalla legge 130 del 2001 in materia di cremazione e dispersione delle ceneri, impedendo allo Stato Civile del Comune di Ardea di poter adempiere a quanto richiesto”, spiega il Movimento 5 Stelle ardeatino in un post sulla pagina facebook ufficiale. «Cade così la richiesta fatta dalla famiglia – commenta il sindaco Savarese – che ora dovrà, qualora lo ritenesse necessario, ricorrere in Tribunale ma per altre motivazioni, non per quelle con le quali è stato citato il Comune di Ardea».
Tra le ragioni del no, il fatto che i resti di Manzù non si trovano attualmente nel territorio di competenza del Comune di Ardea. «Il sepolcro é nell’area del museo – spiega il sindaco – notoriamente proprietà dello Stato». In seconda battuta, lo scultore è morto ad Aprilia e non ad Ardea. «Riteniamo – conclude Savarese – che sia direttamente al presidente della Repubblica e al sindaco di Aprilia che la famiglia si deve rivolgere».