I nodi irrisolti a Roma? “Si potrebbe fare un elenco lunghissimo”. A dirlo però non è l’opposizione politica in Campidoglio ma quella tutta interna ai 5stelle. Che, sui territori, trova voce nella Presidente del VII Municipio Monica Lozzi, l’anti-Raggi che sta valutando di candidarsi alle prossime amministrative.
Presidente, in questi anni non ha mai nascosto le critiche al Campidoglio, in particolare per il mancato decentramento e per i problemi con la raccolta rifiuti. Quali altri sono gli altri nodi irrisolti? “Potremmo fare un elenco lunghissimo. Tutti i rallentamenti su condoni e affrancazioni, sulla questione dei piani di zona per le revoche. Laddove il Comune ha verificato che c’erano state mancanze da parte di soggetti convenzionati e non sono state perfezionate le revoche. Un esempio su tutti, il piano di zona Tor Vergata dove delle famiglie rischiano di essere sfrattate dalla loro abitazione, alla quale hanno diritto. Oppure i soldi bloccati per le periferie romane, sulle politiche abitative sono stati fatti solo gli sgomberi delle abitazioni occupate ma nulla è stato fatto per incrementare gli immobili o per il regolamento per la gestione dei beni comuni. Abbiamo immobili occupati non in maniera regolare da associazioni che, però, promuovono attività utili e non riescono a regolarizzarsi. E poi ci sono le potature e la gestione del verde, stanno procedendo adesso con il completamento del bando ma noi chiediamo da quattro anni di decentrare il verde. Potrei parlare all’infinito”.
A proposito di verde, su Villa Lazzaroni ha dichiarato che “sta succedendo qualcosa che ha dell’incredibile”. La diversa assegnazione dei fondi è conseguenza delle sue critiche al Campidoglio? “Non credo e spero che non ci sia questo collegamento. I fondi per la riqualificazione sono stati tolti e poi ridotti in fase di bilancio, risulta strano che vengano nuovamente assegnati alle indagini di verifica del sottosuolo quando ne sono state già fatte due. Adesso si sarebbe dovuto invece riqualificare con ripiantumazione del verde e vialetti. I dirigenti che se ne erano occupati avevano detto che avrebbero chiesto ulteriori fondi. Ora invece ci ritroviamo con il de finanziamento del progetto di riqualificazione. Non riesco a capire perché una villa così importante non venga tenuta nella giusta considerazione”.
Ha parlato anche di mancato dialogo, affermando che “non c’è mai stata condivisione su nulla, non solo con la Sindaca ma anche con altri livelli del Movimento”. Se il problema che lei riscontra è con buona parte dei grillini romani, forse è lei a non riconoscersi più in questo movimento? “La questione è che è mancato il confronto con i territori. Se la sindaca va a parlare con il Governo per chiedere più poteri deve prima confrontarsi e concordare la linea politica. Il primo cittadino è una parte del movimento, ma ci sono anche tutti i minisindaci, i consiglieri capitolini e quelli municipali. Il sindaco rappresenta l’organo massimo ma non l’unico degli eletti”.
A proposito dell’ipotesi Raggi-bis ha commentato che potrebbe esserci qualcuno di più preparato. Ad esempio lei? “Prima di decidere chi candidare, se Raggi o Lozzi, dovremmo sederci per tirare le somme di quanto fatto e valutare se effettivamente chi ha governato ha merito. Come facciamo a capire chi si potrà candidare, se non sappiamo nemmeno i punti del nostro programma? Sia io che Raggi siamo entrambe al secondo mandato quindi nessuna delle due è idonea, finché non si deroga. Ho chiesto un confronto ma ad oggi nel M5S non ci sono spazi per poter parlare. Si è passati dal nulla alle uscite del capo politico su un secondo mandato, poi agli endorsement delle persone a lei vicine. Raggi continua a ripetere che non è momento di parlare di poltrone ma dovrebbe dirlo a chi le è vicino”.
La indicano come la parte dura e pura del movimento della prima ora, quello contro le alleanze ad esempio. Non le avrebbe fatte? Eppure in un’intervista l’ex minisindaca Della Casa ha lasciato intendere di suoi legami e accordi con il centrodestra. “Peccato che è lei che si fa le foto con CasaPound. Mi fa sorridere, non ho accordi con nessuno, ho portato a casa il 98 per cento del mio programma. Sto solo cercando un confronto con il Movimento. Nel caso in cui ci non ci fosse e decidessi di fare altro, non starei né con la destra né con la sinistra”.
Quindi lista civica personale? “Sto aspettando di vedere se nel movimento c’è spazio. In alternativa, valuterei se correre da sola con un programma basato sui principi del movimento”.
È tra minisindaci con un più alto indice di gradimento. Che cosa avrebbe potuto fare meglio nel municipio? E cosa, invece, non ripeterebbe? “Tutto si poteva fare meglio, abbiamo avuto a che fare con la burocrazia che non ci ha aiutato. Ma rifarei tutto”. Barbara Laurenzi