Una commissione convocata per la richiesta di revoca dell’impianto del comune di Anzio e le contestazioni dei cittadini per la vicinanza alla scuola.
Nel primo intervento Sergio Franchi contesta che il 21 luglio 2011 una ditta di Latina ha presentato una richiesta di Aia per l’impianto Biogas quando era ancora valido il regolamento dei 2000 metri di distanza da punti sensibili L’impianto, dichiara Franchi: “Si trova in un contesto urbanizzato ed é stato autorizzato nel 2014 a 290 metri in linea d’aria da una scuola e da diversi caseggiati. Quindi o non hanno fatto i calcoli o hanno tolto gli obiettivi sensibili dalla planimetria. Perché c’è un impianto a 290 metri da una scuola? Chi ce l’ha messo? Quella centrale in quel posto non ci deve stare.”
A intervenire il vice sindaco Danilo Fontana: “Attualmente l’impianto sta funzionando in prova. Il problema vero è che quell’autorizzazione fu data nonostante i punti sensibili tra una scuola e delle case. Nel 2018 abbiamo fatto una commissione speciale e ad oggi continuiamo a chiedere di rivedere l’autorizzazione.”
L’ingegner Tosini in merito: “Abbiano mandato anche delle risposte ai comitati. L’impianto è stato autorizzato, io mi sono limitata a gestire il procedimento amministrativo che era già in piedi prima del mio incarico. L’impianto è stato autorizzato in zona industriale, io non ho seguito questo procedimento. Al tempo non mi occupavo di questa materia. Chi ha rilasciato l’autorizzazione immagino perché non sapeva della presenza, ma comunque la scuola non è un elemento incompatibile. Non è possibile revocare, non ci sono i presupposti. Si può fare un riesame se ci sono elementi che consente a tutti i soggetti del territorio di esprimersi. Il comune e l’Asl e tutti gli enti competenti faranno le valutazioni del caso ma è già stato tutto regolarmente svolto”.
Le valutazioni di Cacciatore dopo la commissione: “In Audizione ho domandato al Comune di Anzio se, oltre alla richiesta di riesame sull’autorizzazione dell’impianto che ha avanzato di recente, fossero state proposte iniziative di carattere urbanistico per la salvaguardia della zona. Mi mi è stato risposto negativamente. È chiaro infatti che senza la confusione urbanistica che purtroppo vige in molti comuni e da decenni, certe cose non sarebbero possibili. Nello specifico, il Comune ha risposto che, dopo aver partecipato insieme alla Regione al collaudo, dopo il quale l’impianto è entrato in funzione, ha poi portato avanti la richiesta di riesame, ma non ci sono sul tavolo altre manovre per esprimere contrarietà all’impianto, che una volta entrato in funzione credo difficilmente potrà essere fermato.”
In merito abbiamo chiesto ulteriori chiarimenti al vice sindaco Danilo Fontana dopo l’audizione: “A ottobre 2018 abbiamo chiesto la revoca dell’autorizzazione, siamo stati chiamati a giugno 2020 quando l’impianto era ormai partito da mesi. A gennaio appena è stato infatti abbiamo iniziato a conferire, prima con un’altra società poi direttamente con un notevole vantaggio economico per la città. Siamo passati da 220 euro a tonnellata a 120.”
Linda Di Benedetto