Oltre mille e cento residenti del IX Municipio avevano chiesto di estendere la modalità “porta a porta” per la raccolta rifiuti in tutto il territorio ed anche il potenziamento delle strutture sia tecnologiche che di personale per rispettare i cicli di raccolta. Tale progetto, mosso da comitati ed associazioni della zona, era supportato dal “sì” della Giunta D’Innocenti, la quale nonostante il consenso, ne aveva però sottolineato i limiti sotto l’aspetto della conformazione urbanistica di Spinaceto e del Laurentino visto che questi quartieri presentano infatti un’alta densità abitativa che rende complicato il conferimento porta a porta.
La nota di Ama – Ma una vera e propria doccia fredda che ha fatto scattare più di un campanello di allarme è arrivata dalla società Ama che, con una nota che va nel senso diametralmente opposto, oltre a non parlare di estendere il servizio sembrerebbe addirittura volerlo togliere da quartieri in cui è già operativo, come ad esempio al Torrino Mezzocammino, “situazioni – si legge – che rendono difficoltose le operazioni di prelevamento dei rifiuti, tanto da arrivare ad integrare o addirittura sostituire la raccolta rifiuti porta a porta con i cassonetti stradali”.
La precisazione dell’Assessore all’Ambiente Antonini – “Il 25 maggio si è tenuta una riunione con Ama – ha spiegato l’Assessore Municipale all’Ambiente Marco Antonini – ed è stato confermato che l’eventuale ritorno alla raccolta stradale è limitato al quartiere di Decima per un problema mosso dalla Asl. Poiché come municipio abbiamo delle proposte alternative, faremo degli incontri mirati per valutarle compiutamente”.
La posizione dei comitati del IX Municipio – La vicenda ha destato preoccupazione nei comitati di zona, i quali avevano avanzato proprio la tesi contraria ossia di estendere la raccolta domiciliare in tutto il territorio. In un comunicato stampa del CdQ Laurentino Fonte Ostiense, sottoscritto insieme allo SPI CGIL Mun9, UIL pensionati, Unione Inquilini Spinaceto ed i coordinamenti municipali di PD e Rifondazione Comunista, si legge: “la ricerca di facili risparmi rischia di provocare un ulteriore danno ambientale e igienico a questa città che già subisce sberleffi internazionali per le condizioni indecorose a cui è stata condotta”. “Noi ci battiamo per la raccolta porta a porta. I quartieri limitrofi che già adottano questo metodo vengono a Fonte Ostiense per scaricare sacchi condominiali, materassi, pezzi di mobili e televisori”, stando alle parole del portavoce del CdQ del Laurentino Fonte Ostiense, Maurizio Filipponi. Se la costituzione urbanistica di Spinaceto e del Laurentino, caratterizzata dalla presenza di grandi palazzi, rende difficoltosa la raccolta porta a porta, lo stesso non vale per il quartiere Torrino Mezzocammino. Il fatto che non convince è che Ama lo abbia considerato tra le zone che potrebbero tornare ai cassonetti e alla raccolta stradale. Da subito, la scorsa settimana rispettando le prescrizioni legate al Coronavirus, si è mosso Francesco Aurea, presidente del CdQ in questione, incontrando il referente di zona dell’Ama il quale gli ha assicurato che permarrà il metodo porta a porta nel quartiere. È scontato che un ritorno ai cassonetti non sarebbe gradito ai residenti. “Essendo un quartiere nuovo – ha precisato Aurea – è prevista un’isola ecologica. Il problema qui è un altro; ad oggi Ama non ha ancora stanziato fondi per lo stralcio stradale. Non vediamo un netturbino da 7-8 anni. Pertanto i residenti organizzano giornate ecologiche atte alla pulizia delle strade”. Francesco Balducci