L’aria spaesata e il pugno di ferro. Virginia Raggi tira dritta per la sua strada, dopo che i vertici nazionali dell’M5S hanno blindato la sua ricandidatura. Riprendendosi con la forza quello che perde. Un metodo collaudato: in ogni municipio sciolto tende a rimettere al comando presidente sfiduciato. Come? Con lo scioglimento del consigliere municipale la sindaca diventa commissaria e nomina il silurato suo delegato, una sorta di subcommissario in realtà senza poteri. E’ accaduto più volte. L’ultima dopo la cacciata di Roberta Della Casa, appena fatta decadere dal suo ruolo di presidente del IV municipio, la zona del Tiburtino con 180.000 euro. A pochi giorni dal ribaltone Della Casa è stata nominata dalla sindaca sua consulente e rimessa al suo posto. Ad essere cacciati, invece, ironia della sorte, sono stati i 15 consiglieri pentastellati che ne hanno firmato la sfiducia, appoggiata ovviamente dalle opposizioni. Non solo, infatti, il consiglio municipale è stato sciolto, ma per i ribelli è stata proposta l’espulsione dal partito.
L’OPPOSIZIONE INVOCA IL PREFETTO
Per il senatore Maurizio Gasparri, commissario del coordinamento Forza Italia Roma Capitale ”la sindaca vuole far rientrare dalla finestra la ex presidente. Ma noi ci rivolgeremo al prefetto”. L’attacco più duro però è arrivato dal fuoco amico. La presidente del VII Municipio, la pentastellata Monica Lozzi ha accusato la sindaca di fare ”bullismo istituzionale”. ”Con questa nomina”, ha specificato la Lozzi (rivale della Raggi in quanto anche essa papabile candidata alle prossime amministrative), ”abbiamo definitivamente sancito la fine dei nostri valori. Con questo atto di bullismo istituzionale la sindaca ha di fatto calpestato la volontà del Consiglio del IV Municipio”. Per Lozzi, ”con la scusa di voler garantire la continuità amministrativa, nonostante il voto espresso in aula andasse proprio nella direzione opposta, la sindaca ha di fatto tutelato la sua protetta contro la volontà della maggioranza”.
“CONTINUIAMO A LAVORARE PER ROMA”
”Continuiamo a lavorare per Roma”, ha commentato con serenità invece Della Casa dopo l’ordinanza di incarico della sindaca che la nominava commissaria a titolo gratuito. Per il segretario regionale del Pd, Bruno Astorre, si è trattato di ”uno schiaffo ai cittadini, alla logica e alla prefetta di Roma, da parte della sindaca”. Nei giorni scorsi anche diversi presidenti pentastellati di Municipi romani avevano chiesto discontinuità, ma sono rimasti inascoltati. Raggi, d’altra parte, forte ormai del papabile bis benedetto dai vertici del partito non fa retromarce. Il Pd romano ha organizzato per giovedì 4 giugno un sit-in di protesta davanti al IV Municipio contro la nomina e poi diramato un comunicato: ”La sindaca invece di offrire risposte chiare ai tanti romani ancora in attesa dei buoni spesa ha scelto di premiare per l’ennesima volta una sua fedelissima che ha già fallito miseramente come amministratrice”.
QUARTO MUNICIPIO GRILLINO KO
Maurizio Politi, capogruppo Lega in Assemblea capitolina e Roberto Santoro, già capogruppo Lega in Municipio IV si sono detti stupiti dalla scelta. ”In spregio a tutto il territorio, nominando Della Casa in qualità di commissario del Municipio IV, ha dimostrato che, come nella storia dei peggiori scandali politici, il merito non conta nulla, ma vale solamente il principio di essere amici di una persona potente”. La faida interna al M5S si sarebbe aperta nel municipio per la gestione delle spese dedicate alla cultura, con eventi finanziati per circa 100mila. I consiglieri 5S avevano chiesto alla presidente di dedicare i fondi agli aiuti alle famiglie ma lei era rimasta ferma sulle sue decisioni.
E’ il quarto municipio a guida pentastellata a crollare nella Capitale, dopo le crisi aperte nell’ottavo, nel terzo e nell’undicesimo, con i territori di Garbatella e Montesacro tornati al centrosinistra e l’area di Magliana ancora in attesa di nuove elezioni. Ad aprile dello scorso anno scena analoga ma nell’XI municipio, zona Magliana-Portuense. Mario Torelli fresco di sfiducia è stato rimesso al suo posto in veste di ”consulente”, ossia subcommissario. Come era capitato l’anno precedente con la daduta della minisindaca del III Municipio, Roberta Capoccioni, subito nominata delegata dalla Raggi.
I QUATTRO MUNICIPI CADUTI
A Della Casa e’ toccata la stessa sorte di Torelli nel municipio XI sfiduciato nell’aprile 2019, di Capoccioni nel Municipio III sfiduciata nel febbraio 2018, preceduti nella lunga scia di crisi dall’VIII a seguito delle dimissioni di Paolo Pace nel marzo 2017. In sintesi: quattro municipi caduti, 2 consiglieri comunali cacciati, 12 assessori di giunta cambiati e una trentina di manager delle aziende capitoline sostituiti, non hanno però indebolito la sindaca di Roma. Lei fiera, trasforma le sconfitte in vincite. La risposta alla cacciata, l’imposizione. Torelli e Della Casa insegnano.