NUOVI POSITIVI IN VISTA
Sono i distretti 1 e 4 della Asl pontina ad aver avuto i picchi maggiori. «Per quanto riguarda il distretto 1, c’è il cluster legato alla RSA di Aprilia che ha fatto alzare i dati, oltre ai contagi nell’azienda Gelit. Nel distretto 4, il caso Fondi – aggiunge il direttore Asl –. Attualmente c’è un’evoluzione controllata del contagio. La curva è stata sempre discendente, fatta eccezione per la settimana dal 20 al 26 aprile, quando è esploso il caso della Rsa San Michele, e dal 18 al 24 maggio con i contagi partiti dal centro dialisi di Priverno. Nei prossimi giorni ci attendiamo una coda dei positivi, per via dell’indagine sierologica in corso. Si tratta di 7 persone asintomatiche risultate positive, su 1.300 test sierologici effettuati: 4 sono risultati negativi ai tamponi, per altri 3 attendiamo i risultati. Si tratta di due appartenenti alle forze dell’ordine e un medico».
«I risultati dei test sierologici stanno avendo una prevalenza bassa, circa lo 0.5%, un terzo del dato regionale, ma è presto per tirare le somme. Dal 10 marzo abbiamo effettuato 13.190 tamponi, posto in isolamento fiduciario 11.757 persone e sono risultati positivi 20 operatori Asl: 4 medici, 11 infermieri, 2 tecnici, 2 operatori sanitari e 1 centralinista».
IL VIRUS STA RALLENTANDO
Dai primi di giugno – aggiunge ancora il dottor Casati – sarà ripristinata la funzionalità dell’ospedale Goretti con il ritorno di chirurgia e il recupero delle prestazioni specialistiche sospese a causa dell’emergenza. Ma dovremo stare attenti ai prossimi 15 giorni, saranno fondamentali per capire eventuali nuovi cluster. Una cosa è certa: il virus sta rallentando nella sua aggressività».
RISPETTARE LE REGOLE
Fondamentale saranno i comportamenti che ciascun cittadino adotterà. «La carica virale dipende anche dal distanziamento sociale – chiosa il dottor Antonio Sabbatucci – se rispettiamo le regole possiamo tenere sotto controllo il virus. Sono preoccupato del segnale non positivo che sta arrivando dalla popolazione: troppi assembramenti. Tutti dobbiamo fare di più per prevenire il coronavirus, anche in ambito familiare: molti contagi hanno una valenza familiare, forse si sottovaluta il problema».
NUOVA ONDATA IN AUTUNNO
«Per questa estate la Asl non è preoccupata, ma è attenta. Bisognerebbe chiudere l’Italia per un altro mese per scongiurare nuovi contagi, ma sappiamo che non è possibile. Giusto ripartire, ma facendo attenzione».L’Istituto Superiore di Sanità ritiene plausibile un ritorno del virus in autunno. «Se c’è un rallentamento adesso, è ragionevole pensare che questo virus possa riprendere in maniera importante quando caleranno di nuovo le temperature, ma io non sono uno scienziato – aggiunge Casati – Dobbiamo mettere in conto una nuova crisi che metterà in difficoltà il nostro sistema sanitario, ma ormai il meccanismo è ragionevolmente rodato. Dovremo avere la capacità di agire nel modo giusto. Per quante indagini si possano fare, non c’è ancora un o strumento per scongiurare il ritorno del virus. Il ritorno è quasi inevitabile, per questo dobbiamo promuovere il più possibile comportamenti responsabili».