«Certo, sicuramente è un passo in avanti. Ma in provincia di Latina c’è una situazione particolare e i braccianti agricoli continueranno ad essere sfruttati». A parlare è uno dei più strenui difensori in Italia dei diritti dei lavoratori nei campi, Marco Omizzolo. Che commenta al Caffè la nuova regolarizzazione di braccianti impegnati nel settore agricolo, inserita nel Decreto Rilancio varato dal Governo. Sindacalista, ricercatore Eurispes e giornalista, Omizzolo ci spiega i reali effetti della sanatoria, che riguarda anche i lavoratori italiani, su un territorio simbolo del caporalato come l’Agro pontino. Quello ottenuto e annunciato in lacrime dal ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, è un provvedimento che punta all’emersione del lavoro nero e dei cosiddetti ‘invisibili’. «Ma che non entusiasma – dice il sindacalista –, in quanto di natura temporanea e direi anche estemporanea. Anche se è comunque un’opportunità che deve essere colta». L’art.110bis del testo del decreto-legge licenziato dal consiglio dei ministri coinvolge più settori: oltre all’agricoltura, anche allevamento, zootecnia, pesca, acquacoltura, lavori domestici (colf) e di assistenza alla persona (badanti). I datori di lavoro, dal 1 giugno al 15 luglio 2020, potranno dichiarare la sussistenza di un rapporto lavorativo in nero, senza incorrere in procedimenti penali e amministrativi, e mettere così in regola il proprio dipendente. Se il lavoratore in nero è un immigrato clandestino (che possa attestare di essere in Italia da prima dell’8 marzo 2020, senza successivamente aver lasciato il Paese), la firma su un contratto di lavoro gli permetterà di ottenere un permesso di soggiorno per motivi lavorativi. «Ciò consente a queste persone di acquisire, anche se a tempo determinato, dei diritti fondamentali. – spiega Omizzolo – Possono denuciare, recarsi in ospedale. Insomma, possono uscire da uno stato di emarginazione». Chi invece un lavoro non ce l’ha nemmeno in nero? Può chiedere in prima persona un permesso di soggiorno di sei mesi per cercare un impiego. Ma per accedere a tale canale, si deve dimostrare di avere un permesso di soggiorno di tipo lavorativo, turistico, provvisorio per richiesta di asilo o ancora per protezione internazionale, in scadenza o scaduto dal 31 ottobre 2019. E di aver lavorato nei settori interessati prima di tale data. «È necessario porre l’accento su una questione di fondo – precisa Omizzolo – Soprattutto in agricoltura, un contratto di lavoro e un permesso di soggiorno non implicano la fuoriuscita automatica da una condizione di sfruttamento. La provincia di Latina è tipica in questo senso: nei campi ci sono lavoratori che hanno appunto sia un permesso che un contratto, ma sono ugualmente sfruttati. Per dire, anche i braccianti italiani vengono sfruttati. Con salari da 300 euro al mese per 28 giorni di lavoro, che sulla basta paga diventano un quinto. Per sottrarre dal giogo del caporalato queste persone, serve togliere dalle mani dell’imprenditore e del caporale la centralità di questa dinamica. E, ovviamente, controlli più severi». Difficile dare una stima dell’esercito di stranieri ‘invisibili’ che sarà interessato dal provvedimento. A livello nazionale, si parla di circa 200 mila regolarizzazioni su 600mila persone senza permesso di soggiorno che potrebbero essere presenti attualmente in Italia. «Ed è ancora più difficile fornire una stima per la sola provincia pontina. Oltre che invisibili, questi soggetti si spostano con frequenza su tutto il territorio nazionale». «Si tratta di una misura, nel complesso, insufficiente – conclude – Ma che può comunque essere migliorata nella conversione in legge del Decreto».
I PALETTI PENALI
Se il lavoratore straniero è stato destinatario di un decreto di espulsione o è stato condannato per una serie di reati gravi, non può accedere alla sanatoria. Vale lo stesso per il datore di lavoro. Niente ‘scudo penale’ infatti nel caso negli ultimi 5 anni sia stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per reati come favoreggiamento dell’immigrazione clandestina o ‘caporalato’.
21/05/2020