Assessore diamo qualche numero, visto che il settore del turismo è stato uno dei settori più colpiti, qual è la situazione nella nostra Regione?
“Prima del coronavirus eravamo in una situazione molto positiva, ci aspettavamo una crescita del 2% rispetto al 2019, con uno sviluppo che avrebbe interessato tutto l’indotto. Il vero problema sono i turisti stranieri, con una diminuzione dell’82% degli arrivi dall’estero mancano 2 miliardi di utili per il settore e sarà difficile coprire questi danni per il momento. Al netto delle riaperture delle nazioni, credo che il settore comincerà a riprendersi a Natale”.
Che misure sono state messe in campo dal suo assessorato?
“Tengo a dire che ci siamo tenuti sempre in contatto con tutti gli stakeholders e abbiamo colto la richiesta di misure a fondo perduto. Per questo abbiamo stanziato aiuti per 20 milioni di euro a fondo perduto distribuiti su tre canali. Il primo canale è anche quello dove si concentra il grosso delle risorse e riguarda l’alberghiero e l’extralberghiero, perché per noi è il biglietto da visita. Per quanto riguarda l’alberghiero abbiamo previsto dai 1.000 euro per le Residenze di campagna e le Country House fino agli 8.000 euro previsti per le strutture a 5 stelle. Ci sono anche le risorse per agenzie di viaggio e tour operator, 1500 euro a impresa che possono essere usate per la sanificazione e per la ripartenza”.
Per l’extra alberghiero?
“Per tutte queste strutture dell’extralberghiero non imprenditoriale abbiamo previsto 2 milioni di euro totali che daranno diritto ad un bonus di 600 euro una tantum per case vacanze, casa per ferie, B&B, rifugi montani e Ostelli per la gioventù. Abbiamo censito circa 3mila strutture, sono tutte strutture iscritte in un sistema e questo è anche il messaggio che vogliamo dare: premiamo quelle strutture e quell’economia che è stata sempre regolare. Noi crediamo nell’extralberghiero e lo sosteniamo però chiediamo anche che vengano rispettate le regole. Abbiamo preventivato anche 1 milione e mezzo di euro per agriturismi e campeggi che non rientrano direttamente nel mio assessorato ma che fanno salire ad un totale di 21 milioni e mezzo i fondi previsti dalla regioni per il turismo”.
Che criteri userete per l’assegnazione? Sono misure a esaurimento?
“Noi abbiamo calcolato una quota di aiuti a copertura totale di tutte le imprese del settore, naturalmente quelle che si sono registrate cioè che sono in possesso di un Codice identificativo regionale oppure di quelli che sono iscritte al sistema informativo Radar di chi si è registrato. Se un albergo non si è registrato vuol dire che è fuori legge e farà tesoro di questa esperienza per registrarsi. È anche una questione di sicurezza e legalità: vuol dire che ogni gestore ci dice le persone che ci sono, sappiamo che vengono segnalate alla questura”.
Avete previsto delle procedure di snellimento per accedere agli aiuti?
“La lamentela di molti in questo periodo è legata proprio alla velocità di erogazione degli aiuti. Dal 18 maggio all’1 giugno si possono scaricare le domande dal sito della Regione Lazio, nella sezione Agenzia del turismo, poi si fa una minima autocertificazione e si rinvia la richiesta compilata all’agenzia regionale che poi fa il bonifico sul conto corrente del richiedente. È un sistema snello e calcoliamo che entro giugno tutte questi enti avranno tutti i soldi, d’altronde siamo la prima regione che ha preso questi provvedimenti per il turismo”.
Oltre alle risorse regionali, ci sono anche le misure del Governo, che ne pensa? Il bonus vacanza?
“Il Governo ha messo in piedi delle buone misure ma certo ora ci sarà un problema sociale perché le vacanze le potrà fare solo il ceto medio-alto e noi dovremmo impegnarci per permettere a tutti di andare in vacanza. Non so se il bonus vacanza è la soluzione, certo sarebbe stato meglio se fosse stato un po’ più semplice e con un contributo diretto ma capisco che non ci sono soldi. Anche qui la differenza la farà la velocità con cui assegneranno il contributo perché è vero che è valido fino a dicembre prossimo però bisognerebbe smuovere l’economia ora”.
Per quanto riguarda il mare sono girate molte ipotesi, avete delle direttive più precise o almeno dei punti fermi da cui partire?
“Io dico che tutti coloro che stanno lavorando per permetterci di andare al mare saranno i nostri eroi. Ora è il momento di tirare fuori tutta la professionalità di cui sono capaci in questo settore perché è chiaro che vogliamo spiagge che non siano gabbie ma con i giusti distanziamenti. Penso che la Regione Lazio sarà attenta alla salute di tutti ma senza esagerazioni. Negli stabilimenti, a cui abbiamo prorogato le concessioni, si potrebbero usare stuart che possono aiutare chi va al mare e si possono prevedere dei turni mattutini e pomeridiani per distribuire gli ingressi in spiaggia. Saranno fatti anche accordi con i comuni perché bisogna aiutare gli stabilimenti ma anche le spiagge libere, che andranno controllate. La parte del mare è molto delicata, è un posto dove si prendono infezioni anche senza la pandemia ed è una sfida da vincere perché se sbagliamo si ricomincia da capo”.
Avete in mente un piano straordinario per attrarre turisti italiani e non?
“Noi stiamo pensando ad una serie di iniziative che potranno essere messe in moto nel giro di un mese. Oltre a seguire le indicazioni del Ministero, faremo una campagna per rilanciare l’idea di una regione forte e stabile. Cercheremo di dare attenzione ai vari quadranti perché abbiamo la possibilità di fare turismo di costa, di montagna e poi abbiamo i borghi che sono tutti da scoprire, tutti i cammini, i laghi. In questo momento c’è allo studio un bando che prevede contributi ai singoli comuni che rappresentano le sentinelle territoriali, perciò invitiamo tutte le amministrazioni locali a sponsorizzare il nostro portale dedicato al turismo e a segnalarci le iniziative più importante che si terranno in questo periodo”.
Molti hanno detto che si tratta solo di bonus e non di misure per lo sviluppo.
“Per me non ci sono solo misure ristoro, è chiaro che queste sono quelle più importanti e sono anche le più urgenti in questo momento. Quasi tutte le strutture alberghiere hanno messo a disposizione le loro stanze per l’emergenza Covid e anche per questo ora vanno aiutate e io sono d’accordo con i bonus: ristoro e sviluppo sono sempre stati legati, se io ho qualche aiuti per pagare la bolletta o la sanificazione, poi mi posso rimettere in moto”.
Lasciamoci con un pensiero sul futuro, come vede i prossimi mesi e qual è il messaggio che in questo momento deve arrivare dalla politica e dal suo assessorato?
“Prima di tutto ci sarà un cambio culturale, bisogna tramettere questo: avremo un turismo più lento, più rispettoso dell’ambiente e meno mordi e fuggi come purtroppo si è sempre fatto nei nuovi territori. E poi abbiamo bisogno di ripartire, nel rispetto delle regole, ma bisogna ripartire, creare iniziative, eventi, in modo che la macchina riparta. Sostenibilità, accessibilità e accoglienza sono le parole chiave del nuovo turismo post coronavirus, un turismo di prossimità, attento all’ambiente e alla filiera a chilometro zero, un turismo lento, ad esempio utilizzando le biciclette, un turismo che sia accessibile a tutti, anche alle persone con handicap”.