Un market place per la spesa solidale, vendita di prodotti locali a km zero dai produttori, Banca del Tempo, web radio e web chat, rete di solidarietà, laboratori su riciclo e riuso, in risposta alle diverse fasi dell’emergenza Covid 19: questo il futuro del padiglione 31 del S. Maria della Pietà, autogestito da un quindicennio dall’associazione “Ex Lavanderia”. E’ quanto approvato dal parlamentino pentastellato del XIV Municipio alla vigilia del passaggio governativo alla Fase 2 dell’emergenza sanitaria.
Gli Atti approvati dal XIV Municipio – La Giunta capitanata da Alfredo Campagna ha approvato “due atti che mirano sia a potenziare le azioni di sostegno e solidarietà verso i cittadini in difficoltà che alla realizzazione di un Polo Solidale dove, oltre a iniziative a supporto delle fragilità, si svilupperanno attività legate alla cultura e all’economia circolare.- così recita il post sulla pagina Facebook del parlamentino locale – Visto l’imminente passaggio a Roma Capitale dei padiglioni 16, 18 e 31 del Santa Maria della Pietà, partirà proprio da quest’ultimo la realizzazione del Polo Solidale, in virtù della sua destinazione socio-culturale e delle caratteristiche strutturali che lo rendono adatto alla coesistenza di più progetti”.
La battaglia dell’Associazione Ex Lavanderia – In piena emergenza da Covid-19 “la ASL RM1, la Regione, il Comune e il XIV Municipio si spartiscono il Santa Maria della Pietà”: è il grido d’allarme lanciato prontamente dell’Ex Lavanderia, che al Presidente Alfredo Campagna che chiede all’associazione di lasciare lo spazio per un progetto di solidarietà cittadina, risponde ricordando per l’ennesima volta che “il passaggio del Padiglione 31 al Comune di Roma, previsto dalla Delibera 40, deve avvenire nell’ambito del processo di definizione del Piano Urbanistico”. La battaglia che le associazioni locali stanno portando avanti dal ’96 riguarda infatti il recupero dell’ex nosocomio Santa Maria della Pietà, quale centralità urbana per i residenti con offerta di servizi sociali e culturali e non solo sanitari, che sinora hanno quasi saturato gran parte dei padiglioni dell’ex manicomio, e annessa realizzazione di un parco pubblico, per la tutela dell’uso pubblico, sociale e culturale dell’intero comprensorio. Persevera il braccio di ferro per l’utilizzazione del padiglione 31 che secondo l’associazione deve rimanere bene pubblico autogestito mediante la partecipazione dal basso.
La “mediazione” del minisindaco Campagna – Il Presidente del IX Municipio Alfredo Campagna in una lettera ha chiesto all’Ex Lavanderia, proprio in virtù della sua offerta culturale e della rete territoriale realizzata in questi anni, di “poter collaborare alla realizzazione del Polo Solidale insieme alle altre organizzazioni”, respingendo la proposta da essa avanzata di essere ospitati per i progetti previsti dal Polo ed insistendo sulla necessità di consegnare il padiglione 31. “Pur apprezzando la vostra disponibilità, per quanto voi di fatto non abbiate alcun titolo per gestire in autonomia lo spazio, questa rappresenta una strada non percorribile da un’amministrazione pubblica. – ha scritto il minisindaco – . Per avviare il Polo, infatti, è necessario il passaggio del bene a Roma Capitale, visti gli obblighi legati alla sicurezza e al rispetto delle norme che possono essere ottemperati soltanto attraverso una presa in consegna formale del padiglione”. In un comunicato l’associazione ribatte che il Polo previsto dal Municipio ricalca esattamente le attività che essa propone da anni, incluse le attività emergenziali offerte in tempo di Coronavirus, quali la colletta alimentare, lo sportello di consulenza e assistenza per fruire dei contributi straordinari erogati a causa del Covid 19, la Banca del Tempo, la Ciclofficina Popolare per l’assistenza alla mobilità su due ruote, lo Sportello “Spazio Donna”. Laura Candeloro