L’esasperazione dei cittadini – A pronunciarsi, tra rabbia ed incredulità, sono stati gli stessi cittadini, attraverso i comitati di zona: “Siamo sconcertati, per tutto il tempo in cui sono state in vigore le restrizioni imposte dal Governo per bloccare il diffondersi dell’epidemia di coronavirus si sono verificati innumerevoli casi di assembramenti non autorizzati – affermano i residenti – con persone che bivaccavano indisturbate nelle vicinanze della metro B1 Jonio e nel piccolo parco situato di fronte alla stazione. Troviamo onestamente inaccettabile – continuano i rappresentanti dei comitati locali – che mentre molti di noi erano chiusi in casa senza possibilità di uscire, incerti sul futuro e spesso con gravi disagi economici, altri si divertivano, evitando i controlli e facendosi perfino beffe del nostro impegno sociale. Sarebbe ora che le istituzioni competenti – concludono i residenti – iniziassero ad intervenire con maggiore serietà per ripristinare decoro e legalità in quest’angolo del Municipio che da mesi è sempre più abbandonato”.
I mancati interventi di riqualificazione – La situazione inerente al parco di piazza Val Melaina e alle zone limitrofe, come sottolineato proprio dagli uffici di piazza Sempione, è tuttavia estremamente complessa, nonché difficilmente gestibile dal solo Municipio III; dopo la spostamento del mercato locale in via Conti, operato nel lontano 2001, la società Plauto Srl ha infatti realizzato un grande parcheggio interrato, in attuazione di una convenzione stipulata assieme al Comune di Roma, che prevedeva un intervento da parte del privato atto a pavimentare lo slargo superiore, attrezzandolo con aree verdi, panchine e giochi per bambini. L’azienda, in una fase successiva, avrebbe poi dovuto restituire lo spiazzo al Comune, mantenendo in ogni caso l’obbligo di manutenerlo e pulirlo per 25 anni. Sebbene l’area sia stata sistemata come da progetto, nel corso degli anni non sono mai stati effettuati gli interventi di riqualificazione previsti, anche a causa del fallimento della stessa società privata. Andrea Lepone