In realtà questo rapporto forse ha faticato a decollare fin dall’inizio «l’assessore in questione infatti aderì al nostro progetto di lista civica “ Tradizione e Futuro” il 25 aprile 2019, a poche ore dalla consegna delle liste dopo che fino al giorno prima aveva intessuto trattative con la lista avversaria andate poi a vuoto», spiega ancora Piccaro. «Incassato questo insuccesso si rivolse a “Tradizione e Futuro” contattando me e l’attuale vicesindaco Mario Romanzi chiedendo di aderire al nostro progetto. In realtà, l’assessore forse non si è mai sentita organica al nostro gruppo e fin dall’inizio ha assunto un atteggiamento di contrasto all’azione amministrativa attraverso articoli di giornale, esternazioni sui social e atteggiamenti in continua dissonanza con il resto del gruppo».
Spiega ancora il sindaco: «Nonostante l’atteggiamento non collaborativo con l’amministrazione, abbiamo cercato di portare avanti il percorso intrapreso per il quale i cittadini si erano affidati a noi con fiducia. Ormai però la misura è colma in quanto nella sua veste di assessore si è spinta a rivolgere accuse infamanti ed infondate al sindaco e a tutta l’amministrazione, non solo sui giornali e sui social ma anche ad organi istituzionali sovraordinati, ponendo in essere una inaccettabile azione diffamatoria nei confronti dell’amministrazione».
Lubiana Restaini dal canto suo ricostruisce in maniera diversa l’accaduto, dicendo – attraverso la sua pagina Facebook – di aver già restituito le deleghe, prima ancora del provvedimento del sindaco. «Strano personaggio questo Sindaco – scrive – vittimismo e falsità sono il suo pane quotidiano, insieme ad una palese incapacità amministrativa e di tenuta politica di una coalizione che le ha consentito di vincere la competizione elettorale ma non il governo del nostro paese».