Nuovi sviluppi per quella che potrebbe diventare la nuova discarica della Capitale a Monte Carnevale. Sita a pochi chilometri da Malagrotta la cava è stata identificata dal Comune il 31 dicembre scorso, in risposta all’Ordinanza regionale sull’emergenza rifiuti. Il Tar del Lazio il 17 aprile ha revocato la sospensione dei lavori per la realizzazione della discarica, accordata invece dai Giudici Amministrativi a metà marzo dopo le richieste dei cittadini.
La decisione del Tar – I lavori in questi giorni stanno lentamente riprendendo. Dopo i ricorsi, le manifestazioni in strada, al Campidoglio e davanti la sede del Consiglio Regionale, questa decisione sembrava destinata a fiaccare la protesta, ma i cittadini del Comitato Valle Galeria Libera e dell’Associazione Raggio Verde, si sono detti tutt’altro che sconfitti: “Il Tar ha motivato la decisione sostenendo che non essendo stata impugnata la Valutazione di Impatto Ambientale – VIA Ndr – positiva rilasciata per la discarica non avrebbe potuto sospendersi la autorizzazione a realizzarla – affermano i cittadini – non rendendosi conto che tale motivazione è del tutto errata”. Questo perché un ricorso al Tar sulla VIA esiste, ed è stato presentato dagli stessi comitati: “Un evidente errore – affermano – la partita è tutt’altro che chiusa, poiché il giudizio contro l’autorizzazione a realizzare la discarica è ancora pendente e nemmeno è il solo”. Infatti i cittadini della Valle Galeria, abituati a districarsi tra leggi e regolamenti, hanno presentato al Tar diversi ricorsi. Oltre l’impugnativa della VIA (che mancherebbe secondo i Giudici), hanno chiesto di impugnare i provvedimenti della Regione e del Comune che designano Monte Carnevale come nuova discarica e la conclusione della Conferenza di Servizi, oltre a richiedere la riqualificazione della cava. “Siamo certi che le tante iniziative porteranno al risultato di tutelare la Valle Galeria – spiegano i comitati – anche perché a sostegno hanno proposto ricorso il Comune di Fiumicino, il Ministero della Difesa e Commercity, soggetti istituzionali ed economici altamente qualificati”.
La Falda – A preoccupare i cittadini sono soprattutto le caratteristiche idrogeologiche del sito, così l’Associazione Raggio Verde ha effettuato un accesso agli atti presso l`Ufficio Cave di Roma Capitale, ottenendo “la prova che la falda regionale profonda è stata intercettata ed aperta durante la coltivazione della cava – le operazioni di scavo Ndr – come appunto evidenzia la relazione del coltivatore nel 2011. A seguito di questa relazione, Roma Capitale ha sospeso la convenzione”. Una questione che non sarebbe mai emersa in Conferenza di Servizi: “La Regione Lazio ha dunque autorizzato la costruzione dell`invaso, di quella che molto probabilmente sarà la nuova discarica di Roma, sopra la falda regionale scoperta e in totale assenza di barriera geologica naturale – affermano dall’Associazione – Sarebbe necessario che gli Enti cercassero un sito realmente idoneo o, meglio, abbandonassero l`idea di una discarica di rifiuti interrati per una soluzione più rispettosa dell`ambiente”. Staremo a vedere come i ricorsi al TAR e le nuove informazioni incideranno sulla vicenda della discarica di Monte Carnevale. Leonardo Mancini