“Gli interventi che stiamo mettendo in campo – spiega l’assessore regionale Alessandra Troncarelli – hanno un duplice fine: innanzitutto, garantire a settembre la prosecuzione di una prestazione fondamentale per le famiglie. Vogliamo far sì che i genitori possano tornare a usufruire del servizio socio-educativo in favore dei bambini nella fascia d’età 0-3 anni, uno dei pilastri per poter ripartire nella fase 2. Inoltre, l’azione permette di tamponare l’emergenza, consentendo alle strutture che si reggono esclusivamente sulle rette, ora non incassate per la sospensione del servizio, di sopravvivere e di poter riaprire per il prossimo anno educativo”.
I provvedimenti studiati per i nidi privati, accreditati e non, si affiancano a quelli in favore degli asili pubblici e in convenzione: a questi ultimi la Regione Lazio, nell’anno scolastico in corso, ha assicurato già 11 milioni di euro dalla legge regionale 59 del 1980 e 6 milioni dal Miur previsti per l’abbattimento delle rette, di cui 3 – in considerazione della sospensione da marzo – sono stati riallocati per la rimodulazione dei servizi ai sensi dell’articolo 48 del decreto Cura Italia.
Per la prossima annualità, la Regione Lazio stanzierà ulteriori 11 milioni della legge 59/80 e 10 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo per ridurre i costi delle rette a carico dei genitori.