Non solo ai Vescovi italiani, che hanno subito diramato una nota molto critica. Il divieto della messa (ma anche di altri riti fedi e religioni diverse da quella cattolica) non piace nemmeno alla Ministra della famiglia e delle pari opportunità, Elena Bonetti. All’indomani del nuovo discorso televisivo del premier Giuseppe Conte, che ha annunciato la proroga di tale divieto anche dopo il 4 maggio, la Ministra ha parlato chiaro ipotizzando anche possibili soluzioni: «La libertà religiosa è una delle libertà fondamentali che dobbiamo tutelare anche alla luce della nostra costituzione. Credo che in questo momento non sia comprensibile il ‘no’ alla possibilità di celebrare cerimonie religiose in virtù di una impossibilità di rispettare le regole». La Bonetti ha chiesto al Comitato tecnico-scientifico «indicazioni chiare per poter tutelare la salute personale pubblica, come numero di persone, distanziamento, dispositivi, atti e gesti che si possono fare e non si possono fare. Poi, alla politica compete l’organizzazione, dare le indicazioni normative sul ‘come’ poter garantire queste regole per tutelare la salute di tutti».
Bonetti ha giudicato “incomprensibile”, in particolare, che si decida che un protocollo «a priori non sia applicabile nell’esercizio di una libertà, che è quella religiosa che va tutelata. Troviamo il modo, se si decide di risolvere la questione in pochi giorni, definendo dei protocolli. Si tratta dello stesso stile che utilizzo nel valutare le attività a sostegno delle famiglie – ha spiegato la Ministra –. A priori non si può dire ‘no’ ai centri estivi. Si dica in che modo. Oggi apriamo un tavolo con i sindaci per individuare le linee guida».
Bonetti ha giudicato “incomprensibile”, in particolare, che si decida che un protocollo «a priori non sia applicabile nell’esercizio di una libertà, che è quella religiosa che va tutelata. Troviamo il modo, se si decide di risolvere la questione in pochi giorni, definendo dei protocolli. Si tratta dello stesso stile che utilizzo nel valutare le attività a sostegno delle famiglie – ha spiegato la Ministra –. A priori non si può dire ‘no’ ai centri estivi. Si dica in che modo. Oggi apriamo un tavolo con i sindaci per individuare le linee guida».
27/04/2020