La Regione Lazio in tempi di Coronavirus: una emergenza sanitaria con devastanti impatti economici. Cosa sta facendo la maggioranza Zingaretti per imprese e cittadini? Ne abbiamo parlato con Eleonora Mattia, consigliere regionale in quota Pd e presidente della commissione “Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio”.
Consigliere Mattia, lei è presidente della Commissione Lavoro. Quanto è preoccupante nella nostra regione il quadro economico attuale generato dall’emergenza Covid-19?
“E’ un quadro preoccupante perché di portata eccezionale. Ci siamo improvvisamente trovati davanti a una guerra che non ci chiede di andare fisicamente a combattere, ma di rimanere a casa, stravolgere le nostre abitudini, non produrre, fermarci. Per l’economia – e per la società in generale – il conto da pagare alla crisi del Coronavirus potrebbe essere molto salato e questo richiede alla politica di attivare il più efficiente coordinamento sia per il sistema sanitario sia per il sistema economico”.
Sono state oltre 30 mila le richieste di Cassa integrazione in deroga avanzate dalle aziende del Lazio in poco più di 10 giorni. Che idea si è fatta?
“Questo è un dato che denuncia il forte impatto che l’epidemia sta avendo in tutti i settori dell’economia e della situazione allarmante in cui versano le aziende piccole e grandi del Lazio. E lo è a maggior ragione se analizziamo un altro dato: il 94 percento delle richieste riguarda aziende sotto i cinque dipendenti. Vuol dire che le aziende piccole, con un solo dipendente, faranno più fatica a riprendere la normale attività. Questo mi preoccupa molto per l’intero sistema economico del Lazio, ma soprattutto per gli artigiani, i liberi professionisti, gli autonomi, persone che guadagnano solo se lavorano”.
Con il “Pacchetto spesa” sono stati destinati fondi per 21 milioni ai Comuni del Lazio, che, a loro volta, li erogheranno ai cittadini per l’acquisto di generi alimentari e medicinali. Ce ne parla?
“Si tratta di uno dei provvedimenti più nutritivi: i buoni spesa che sono distribuiti ai comuni del Lazio in proporzione al numero di abitanti, che si vanno ad aggiungere ai 40 milioni stanziati dal Governo per un totale di 60 milioni di euro, riusciranno a dare un aiuto reale ai cittadini in situazione di indigenza. Sono anche stati attivati servizi gratuiti per la consegna della spesa e di farmaci a domicilio, grazie a un accordo con Comuni, Terzo settore, associazioni di categoria di Commercio e Distribuzione e supermercati. Bisogna anticipare le necessità, emerse durante l’emergenza, per le fasce più deboli e trovare soluzioni che aderiscano quanto più possibile ai diversi e innumerevoli disagi, che, comunque, stanno trovando supporto nelle iniziative messe in campo dalla Regione. Pensiamo, ad esempio, alle donne vittime di violenza, che si sono ritrovate improvvisamente alla convivenza forzata con il carnefice. Ecco, si è pensato anche a questo con la App dei centri antiviolenza che consentono alle donne di chattare in sicurezza con un’operatrice o parlare con le forze dell’ordine, in modo silenzioso e riservato, mentre rimane sempre attivo il 1522 per le telefonate”.
Altra iniziativa importante è il piano “Pronto cassa”, con cui la Regione Lazio destina 450 milioni alle piccole e medie imprese e ai liberi professionisti del Lazio.
“Il Governo ha dovuto prendere precauzioni severe e drastiche in cui il sistema economico del Lazio rischia un collasso che potrebbe avere ricadute disastrose. Il “Pronto cassa” è stato approvato con l’obiettivo di dare liquidità ad aziende, lavoratori e liberi professionisti, a chi si è dovuto fermare a causa del Covid-19. Si tratta di un primo intervento “‹di misure a sostegno dell’economia, grazie alla rimodulazione dei fondi europei e regionali, che con l’istituzione del Fondo rotativo per il piccolo credito e la moratoria regionale straordinaria riuscirà a dare liquidità al mondo produttivo con modalità di accesso veloci e semplificate, proprio per consentire”‹ la”‹ più”‹ ampia”‹ partecipazione”‹ e”‹ la”‹ massima tempestività di erogazione. La totale contrazione del mercato potrebbe altrimenti essere violenta se non addirittura fatale per alcuni settori, come, ad esempio, quello florovivaistico e della produzione del latte bovino e bufalino, a cui infatti sono stati destinati ulteriori fondi per 10 milioni di euro”.
La Regione Lazio dà, oggi, un concreto segnale alle realtà produttive che rischiano di scomparire a causa di questa drammatica emergenza, grazie alla sinergia con gli istituti di credito, la Banca Europea degli Investimenti, le Camere di Commercio e il Fondo centrale di Garanzia e alla rimodulazione dei fondi europei e regionali.
“E’ molto positiva la sinergia che si è creata tra Istituzioni, mondo bancario, sindacati, associazioni di categoria per dare assistenza d’emergenza ai settori e alle imprese colpiti dalla crisi. Con le migliaia di richieste di Cassa integrazione in deroga, l’adesione della Regione Lazio all’accordo nazionale tra il Governo e l’Abi, si riuscirà ad anticipare questo denaro direttamente ai lavoratori. Sono state, insomma, adottate misure che mobilitano milioni di euro e, a livello regionale, se ne stanno mettendo in atto delle altre anche più coraggiose attingendo ai fondi europei. In questo momento, nel Lazio, il patto con le Istituzioni prevede meno tasse, meno burocrazia, meno impedimenti e rapidità. Mi sembra che la Regione stia facendo tanto, con gli ulteriori 43 milioni di euro per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare gli affitti, 23 milioni a favore di commercianti e artigiani che devono fare fronte agli oneri delle attività e la sospensione dei pagamenti della tassa automobilistica, dell’Iresa e dell’Irba”.
Oltre l’emergenza, c’è comunque una attività regionale da portare avanti. Ad oggi, le Commissioni sono a scartamento ridotto. Come sta organizzando l’attività di Commissione di cui è presidente?
“La Commissione Lavoro si è riunita proprio giovedì scorso in via telematica. Bisogna lavorare sia per accompagnare la ripresa delle aziende più solide, ma soprattutto per evitare il tracollo delle realtà più piccole. Nella prossima convocazione, la Commissione affronterà il non meno importante tema della fragilità scolastica, che coinvolge la fascia di bambini da zero a 6 anni e quella adolescenziale. Per loro non potere tornare a scuola e non avere una vita sociale regolare produrrà difficoltà che le Istituzioni possono contenere con l’adozione di strumenti eccezionali. È un momento storico che richiede tempi e impegno straordinari. Per tale ragione, ho anche accolto la proposta, emersa in audizione, di convocare la Commissione una volta la settimana per trattare tutte le diverse tematiche, con la fattiva collaborazione tra maggioranza, opposizione e la disponibilità l’assessore al Lavoro, Claudio Di Berardino”.
Si avvicina l’approvazione del bilancio consuntivo della Regione. Immagino che per il comparto lavoro sono previsti finanziamenti e incentivi ordinari e straordinari, legate all’emergenza. Puoi farci una previsione di quelle che saranno le priorità finanziarie della Regione?
“Bisognerà senz’altro rivolgere l’attenzione al settore dell’artigianato e del turismo, analizzare le esigenze dell’alberghiero ed extralberghiero e trovare risorse immediate e aggiuntive. Una particolare attenzione lo merita, poi, il mondo della scuola. Il nostro impegno sarà principalmente rivolto ai bambini dai 0 ai 6 anni e agli adolescenti. Come Istituzioni, abbiamo l’obbligo di aiutare queste fasce più deboli a superare una crisi che rischia di creare l’emergenza nell’emergenza. Le fragilità educative, da cui deriva il rischio della dispersione scolastica, si generano, infatti, in nuclei familiari fragili. Ecco perché è importante garantire il lavoro e, in alternativa, al momento, dotare le famiglie di strumenti economici d’emergenza”.