Tariffa di quarantena, ossia bollette più leggere. Riallaccio obbligatorio di tutte le utenze domestiche staccate. Fornitura idrica, ma anche elettrica e gas gratuita per chi è rimasto senza lavoro o comunque non ha più reddito. E i soldi ci sarebbero già – ben un miliardo e mezzo di euro – in apposito conto attivato proprio per supportare gli utenti in questa pandemia. Lo chiede a gran voce il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, che già aveva sollecitato e ottenuto il blocco temporaneo dei distacchi a marzo, per via dell’emergenza coronavirus e in nome di ovvie esigenze igienico-sanitarie, divenute ora anche anche economiche per le famiglie in difficoltà. Tanto più che, sottolineano gli attivisti, in questo periodo, secondo le recentissime stime sui consumi idrici, elaborate dai ricercatori dell’ENEA, i consumi domestici di acqua nel nostro Paese sono aumentati mediamente del 53%. E consumando più acqua, s’impennano le bollette. Lo stop ai distacchi sta per terminare visto che l’Arera, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, il 12 marzo lo ha imposto ai gestori fino al 13 aprile, bloccando anche i distacchi per le utenze di luce e gas. E il blocco riguarda tra l’altro solo le utenze staccate prima del 10 marzo.
Il Forum ora torna alla carica: «Abbiamo ravvisato da subito un limite enorme in tale delibera ossia che fossero esclusi i riallacci a quelle utenze distaccate prima del 10 marzo e che non fossero comprese nella tutela dai distacchi quelle situazioni individuate dal famigerato articolo 5 del Decreto Lupi che nega l’accesso ai servizi pubblici essenziali, compresa l’acqua, a coloro che sono costretti ad occupare per avere una casa. Crediamo fermamente che il risparmio idrico sia una responsabilità di tutti, ma la permanenza in casa obbligata e i maggiori consumi per ragioni evidenti di carattere igienico sanitario, rendono a nostro avviso necessaria l’integrazione delle misure già disposte da ARERA con altre più realistiche e consistenti».
Tre le nuove urgenti richieste degli attivisti rivolte al Governo e alla stessa ARERA, per «attivare con immediatezza interventi urgenti e risolutivi per scongiurare l’aggravarsi dell’emergenza sociale e sanitaria».
1) la TARIFFA DI QUARANTENA, ossia l‘applicazione della tariffa agevolata alle utenze domestiche fino al termine della crisi, evitando quindi che le famiglie si trovino a dover pagare adesso bollette più elevate a causa della forzata permanenza a casa, o domani salati conguagli;
2) l’obbligo ai gestori di RIALLACCIARE TUTTE LE UTENZE domestiche disalimentate e ancora oggi senza accesso alla fornitura d’acqua;
3) l’ESENZIONE DEL PAGAMENTO per gli utenti che abbiano perso reddito da lavoro con un ampliamento dei criteri già previsti nella disciplina del Bonus idrico.
«A sostegno della sostenibilità economica e della copertura della nostra richiesta – precisa il Forum dell’acqua – sottolineiamo che ARERA ha istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali un conto di gestione straordinario, destinato a garantire il finanziamento delle iniziative a sostegno degli utenti finali del settore idrico, connesse all’emergenza epidemiologica COVID-19, finanziato con risorse già esistenti per 1,5 miliardi di euro. Chiediamo quindi al Governo e all’ARERA di attivarsi quanto prima perché oggi è ancora più necessario garantire che l’acqua sia disponibile a tutte e tutti a prescindere da condizioni di morosità o meno. Le stesse valutazioni e richieste valgono anche per le altre tipologie di utenze domestiche come luce e gas. E non si tratta di carità: grazie al metodo tariffario di ARERA per il servizio idrico che introduce in bolletta voci che non sono i costi previsti dalla legge – conclude il Forum italiano dei movimenti per l’acqua -, i gestori hanno potuto incassare negli anni lauti profitti. Ora che la crisi morde più forte, sarebbe intollerabile che a farne le spese siano i cittadini. Noi abbiamo già dato!».