Una volta all’interno dell’abitazione, gli agenti hanno trovato la donna di origini polacche di 65 anni, piangente ed impaurita dagli atteggiamenti violenti del figlio, abituale assuntore di sostanze alcoliche, con il quale convive insieme ad un’altra figlia, portatrice di handicap.
La donna ha riferito agli operatori che poco prima, per futili ragioni di convivenza, il figlio aveva iniziato a prendersela con la sorella e pertanto la madre, per opporsi alla sua violenza, aveva a sua volta ricevuto percosse e minacce di morte, che l’avevano convinta a chiamare il 113.
Effettivamente, anche alla presenza degli agenti, l’uomo, visibilmente alterato, continuava ad inveire contro la madre, minacciandola più volte di morte e pertanto gli operatori, non senza difficoltà, si sono visti costretti ad intervenire per bloccarlo ed accompagnarlo presso gli Uffici della Questura.
La donna, in sede di denuncia, ha ribadito che le percosse e le violenze da parte del figlio si protraevano già da tempo e che a causa dei continui soprusi posti in essere dall’uomo, viveva in uno stato di soggezione e inferiorità psichica, manifestando timore e paura per l’incolumità propria e dell’altra figlia.
L’uomo, identificato per N.M., cittadino polacco di 43 anni, con precedenti di polizia, è stato tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia e trasferito in carcere a disposizione dell’A.G.