L’odissea di via Alessandria
L’inizio di questa vera e propria odissea risale infatti al maggio 2019 quando, appunto in via Alssandria, si è improvvisamente aperta una voragine, provocata dal cedimento dell’asfalto a sua volta conseguenza – queste le spiegazioni dei tecnici – della perdita d’acqua da una fognatura. Poco dopo, per riparare il danno, è stato aperto un cantiere. I lavori, di competenza di Acea, sono però stati quasi subito interrotti perché in corso d’opera era stata riscontrata la necessità di un intervento di Italgas, che doveva spostare alcuni tratti di tubatura per consentire il completamento del ripristino del sistema fognario. “Il Municipio, dopo essere intervenuto per sciogliere alcuni problemi di comunicazione tra le due società, continuerà a monitorare” scriveva sui social Valentina Caracciolo, presidente della Commissione lavori pubblici del parlamentino di via Tripoli dopo la ripresa dei lavori. Che però erano stati di nuovo sospesi per consentire la valutazione di un progetto di consolidamento del terreno.
Le prime promesse
Alla fine di settembre 2019 l’ingegnere responsabile del cantiere Acea, in seguito anche ad alcuni sopralluoghi effettuati in loco, nel corso di un incontro con i commercianti e residenti aveva dichiarato l’intenzione di portare a termine entro Natale i lavori. Che effettivamente erano ripresi. Nel frattempo Valentina Caracciolo sulla sua pagina facebook aggiornava i cittadini sulla situazione, sottolineando che “la zona è interessata dalla presenza di una condotta idrica molto importante”, per cui i lavori da effettuarsi sono risultati più complessi del previsto “a maggiore garanzia della stabilità dell’area e degli edifici circostanti”. La chiusura del cantiere sembrava dunque vicina. Al momento però, a distanza di alcuni mesi, via Alessandria non è ancora stata riaperta. A dare qualche indicazione in merito è ancora la Caracciolo, che oltre ad annunciare una delibera municipale avente ad oggetto la possibilità, per i negozianti (che hanno subito gravi perdite), di accedere a sgravi fiscali, riferisce: “Aspettiamo una comunicazione ufficiale, ma secondo Acea i lavori dovrebbero concludersi entro fine marzo”. Che sia la volta buona? Cittadini, proprietari degli esercizi commerciali dell’area e titolari dei banchi del vicino mercato Nomentano si augurano che questa possa essere la volta buona, anche se la sfiducia e il timore che si debba aspettare ancora (le attuali condizioni del cantiere, invaso dall’acqua, non fanno ben sperare) sono abbastanza diffusi, come emerge dai commenti, anche piuttosto accesi, apparsi sui social: un lasso di tempo di “14 mesi per chiudere un voragine porta giustificatamente all’esasperazione di residenti e operatori economici” scrive qualcuno. “È una disgrazia per chi ha i negozi su via Alessandria e per chi ci abita” gli fa eco un altro. “Chi li risarcisce?” dice ancora un cittadino. Durissima, infine, la presa di posizione di Paolo Peroso, presidente dell’associazione Amici di Porta Pia, che scrive: “Una storia, quella di Via Alessandria e della voragine, che dimostra come in questo paese tanti fatti sprofondano in un limbo fatto di pastette burocratiche, inadempienze, scambi di responsabilità. Roma è una voragine buia dove tutto si nasconde, si cambia, si trasforma e sparisce. Non facciamoci trascinare nel limbo”.
Cristina Di Giorgi