Stop al Piano Sgomberi. Si ferma tutto. E su un asse concorde Pd-M5S. Il Consiglio comunale straordinario indetto sul tema sgomberi e emergenza abitativa il 20 febbraio ha approvato, col voto favorevole della maggioranza, un cruciale ordine del giorno presentato da Pd, ”Sinistra per Roma” e lista civica ”Roma torna Roma”. Prevede un impegno per sindaco Virginia Raggi e relativa giunta affinché il piano sgomberi del prefetto per 23 immobili approvato a 18 luglio 2019 avvenga ”non prima della definizione di azioni di accompagnamento in grado di garantire da un lato la dignitosa sistemazione delle persone sgomberate, all’altro la tenuta dello stato sociale della città”. Nel consiglio straordinario la mozione dem è passata con 26 voti a favore. Tra gli strumenti auspicati, ”l’attivazione di un programma di edilizia residenziale pubblica per aumentare l’offerta di alloggi a canone sociale”. Unici due astenuti i consiglieri di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo e Francesco Figliomeni. ”La spesa che Roma dovrà affrontare per far fronte alla gestione post sgomberi previsti dal Piano prefettizio ammonta a 100 milioni in 7 anni”, ha detto il capogruppo Pd Giulio Pelonzi, ”Ma è spostare il capitolo di spesa dallo Stato, che non vuole più pagare i risarcimenti ai privati, al Comune. Ma il cittadino che paga le tasse è lo stesso”. “In Commissione Trasparenza gli uffici del Comune” ha aggiunto Pelonzi ”ci hanno spiegato che per assistere 100 persone sgomberate per un mese abbiamo speso circa 70mila euro per l’alloggio e arriviamo a 120mila euro con i servizi. Per 10mila persone per 7 anni chi ce li dà questi soldi, il prefetto?”. “Va fatto un ragionamento tutti insieme”, ha aggiunto, ”Seppure il prefetto lo chiama emergenza, il bisogno di casa è un fenomeno storicizzato. Diamo uno stop a questa deriva chiamando in correo con il Comune, Stato, Regione ed enti. Per costruire o comprare alloggi e risolvere il problema per chi occupa e per chi sta in graduatoria, senza mettere gli uni contro gli altri”. Anche per il deputato e consigliere comunale di ”Sinistra X Roma”, Stefano Fassina, ”il problema va affrontato non come emergenza, ma come dramma sociale strutturale”. ”Secondo i dati Caritas” ha aggiunto, ”a Roma ci sono 7.000 sentenze di sfratto all’anno, di cui oltre l’80% per morosità incolpevole. Tremila famiglie sgomberate all’anno. Oltre 13.000 famiglie in graduatoria per una casa popolare. Il diritto costituzionale alla casa è radicalmente negato”. La parola d’ordine: più case popolari.
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