Porta a porta ‘spinto’ da ottobre 2020, raccolta differenziata al 32-33% a fine anno e investimenti da 14,8 milioni di euro nel triennio. Sono i tre punti principali contenuti nelle carte del bilancio di previsione 2020-2022 di Abc. Il documento contabile, che mette nero su bianco obiettivi sia economici che di gestione dell’azienda pubblica dei rifiuti del Comune di Latina, la scorsa settimana ha ricevuto anche l’approvazione da parte del consiglio comunale, dopo il via libera del consiglio d’amministrazione dell’Azienda Speciale. Un bilancio in positivo, con un segno ‘più’ di 360.970,00 euro previsto per l’anno corrente. E che apre la strada alla corsa a tappe verso scenari con ricavi più alti e investimenti. Il tutto finalizzato a raggiungere l’agognata percentuale minima del 65% di raccolta differenziata prevista dalla legge nazionale e comunitaria. Orizzonte fissato alla fine del 2022 all’interno del cronoprogramma allegato al Piano industriale dell’azienda. Nel mezzo, c’è da strappare l’ok definitivo da parte di Cassa Depositi e Prestiti per l’erogazione di un mutuo da 12 milioni di euro. Soldi che da un lato servirebbero a incrementare il numero del personale in servizio fino a 215 unità (dalle attuali 189). E dall’altro mettere in campo l’acquisto di 107 mezzi, 352.085mila contenitori per le utenze domestiche e non domestiche e 66 attrezzature per il centro di raccolta. E, per la verità, una maxi-gara da 9 milioni di euro, per una prima tranche di acquisito, è stata nel frattempo bandita lo scorso novembre dall’Azienda dei Beni Comuni. Lo snodo principale resta infatti l’avvio della raccolta ‘porta a porta’. «Per i primi nove mesi del 2020 – recita la relazione allegata al bilancio e firmata dal direttore generale Silvio Ascoli – i servizi verranno svolti transitoriamente con le medesime modalità attuali, mix di raccolte stradali e di raccolta domiciliare, con il successivo avvio, dal 1.1 0.2020, della Raccolta Differenziata Porta a Porta spinta per un numero di abitanti pari a circa 1/3 dei residenti del Comune di Latina. Le aree interessate a questo primo step saranno tra gli altri, l’intero comprensorio di Latina Scalo, Borgo San Michele, Borgo Sabotino ed i quartieri Q4 e Q5». Poi, a luglio 2021, sarà la volta del secondo step, che interesserà «le zone più esterne dell’abitato». E infine l’ultima fase, che dovrebbe partite da gennaio 2022 e che «consentirà il capillare avviamento del servizio ‘porta a porta’ su tutto il territorio comunale». Alzare l’asticella della raccolta differenziata vorrebbe dire ridurre i costi di smaltimento del rifiuto indifferenziato (ad oggi quasi la metà della spesa totale) e ampliare la platea di utenze. Il che si tradurrebbe in maggiori ricavi per l’azienda pubblica (15,6 milioni di euro nel 2020, 17,3 nel 2021 e 19 nel 2022), da spalmare direttamente sul servizio di igiene urbana. Ottenuti 3 milioni di euro di contributi da parte della Provincia, si resta in attesa dell’apertura dei rubinetti del prestito da parte di Cdp. Passaggio determinante. Il Comune da un lato, tramite una fidejussione che passerà prima per il voto dell’Aula, garantirà per la propria Azienda in modo da ottenere una prima tranche da 8 milioni, da portare in cassa entro il primo semestre dell’anno. E dall’altro andrà a tutelarsi tramite una clausola nel contratto. Si entra, dunque, ufficialmente nella fase più delicata per i destini dell’azienda dei rifiuti del capoluogo.
27/02/2020