IL DECRETO
Il Decreto del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa del 18 dicembre 2018 aveva lo scopo di far rientrare, entro il 2020, l’aeroporto entro i limiti di legge. Le misure previste dal Decreto sono la riduzione dei voli low-cost da 97 a 65 giornalieri, la riduzione dei voli privati (aviazione generale), il blocco del volo notturno dalle 23 alle 6, l’introduzione di nuovi aerei più silenziosi e l’introduzione di nuove rotte di decollo che riducano al minimo l’impatto su cittadini e aree protette.
“Secondo la tabella di marcia del Decreto, gran parte di queste misure dovevano essere già state attivate ma una palude di ricorsi al Tar ha bloccato l’applicazione del Decreto”, spiega il Comitato. Dopo ripetuti rinvii, la sentenza definitiva del Tar Lazio è stata fissata per l’8 aprile 2020, quasi 2 anni dopo la scadenza degli 8 anni massimi previsti.
I RISCHI PER LA SALUTE?
Il Comitato ha chiesto al sindaco Ballico un “maggiore attivismo in difesa dei cittadini, dato che Ciampino, con 6.400 cittadini che vivono nelle fasce di rischio acustico dell’aeroporto, è il comune più colpito dall’inquinamento fuorilegge”. “Due indagini epidemiologiche (“SERA” e “SAMBA”), condotte nel 2009 e 2012 a Ciampino e Marino dalla Asl e dal Dipartimento Epidemiologico Regionale, hanno evidenziato i rischi sanitari per adulti e bambini”, scrive il comitato ciampinese.
Qualora il Tar dovesse dare ragione a Ryanair e Wizzair, il “cerino” resterà in mano al sindaco di Ciampino. “A chi si rivolgeranno e a chi dovranno chiedere ragione i cittadini se l’aeroporto continuerà a restare fuorilegge se non al Sindaco (“autorità sanitaria locale”) e ai suoi poteri di ordinanza?”, conclude il comitato.